Robert Owen
(1771–1858)
Gallese, imprenditore, commerciante di cotone e socialista utopista è considerato uno dei padri del cooperativismo.
Studioso di scienze sociali e pedagogia elaborò una visione volta al miglioramento della società attraverso l’istruzione.
Nelle sue fabbriche di New Lanark, in Scozia, sperimentò un modello gestionale avvenieristico: salari migliori, condizioni di vita e lavoro favorevoli agli operai, asilo e istruzione. La formula si rivelò vincente; accostava condizioni di vita e lavoro migliori a risultati economici soddisfacenti.
Divenne modello di studio per il futuro, in anticipo di quasi un secolo sulle politiche di welfare in Europa.
Owen sperimentò inoltre la creazione di comunità, sia in Scozia che in America del Nord, come ‘villaggi di cooperazione’, che per diverse motivazioni congiunturali tuttavia fallirono.
Lo studioso Ghino Valenti (1902) scrive: “Non occorrono molte parole per dimostrare la differenza profonda che intercorre tra le comunità oweniane e le moderne società cooperative. Mentre tali istituzioni astraevano dal meccanismo della libera concorrenza e miravano a costruire un diverso ordinamento sociale, la cooperazione, invece, si innesta nel tessuto vigente e non intende che di integrare l’organismo”.
Immagini degli edifici di New Lanark, Scozia, dove Robert Owen mise a punto la sua idea di fabbrica, socialista e umanitaria: abolì il lavoro minorile, diminuì l’orario di lavoro e fornì alloggi migliori agli operai.
Attorno alla fabbrica promosse diverse iniziative legate all’istruzione, alla cultura e all’assistenza medica.
Il complesso, acquistato nel 1800, una ventina di anni dopo vedeva la presenza di circa 2500 abitanti ed era il maggior centro di produzione del cotone della Gran Bretagna. Era oggetto anche di visite di persone interessate al suo funzionamento.
L'ultima immagine raffigura l’idea dell’esperimento utopista della comunità di New Harmony, in Indiana.
Le opere di Robert Owen:
• Una nuova concezione della società ( 1812-13 ) [A New View of Society]
• Osservazioni sugli effetti del sistema manifatturiero ( 1815 )
• Memoriali a favore della classe lavoratrice ( 1818 )
• Rapporto alla contea di Lanark ( 1821 )
• Letture su un'organizzazione completamente nuova della società ( 1830 )
• Il libro del nuovo mondo morale ( 1836 ) [The Book of the New Moral World]
• Sull'impiego dei bambini nelle manifatture ( 1848 )
Per approfondire:
S. Pollard, Il sogno di Robert Owen: mito e realtà, Bulzoni, Roma 1992
Hanno detto di lui:
Antonio Magliulo scrive rispetto ad Owen e i suoi esperimenti:
“Nell’epoca della rivoluzione industriale e dell’impetuoso sviluppo economico esplode la questione sociale: il capitale si separa e si contrappone al lavoro. Ai miseri sembra riservata una sola alternativa: assistenza o sfruttamento, rassegnazione o lotta.
Owen vuole offrire una terza possibilità.
La cooperazione nasce come tentativo di emancipazione dei poveri, poor relief, alternativo sia all’assistenza pubblica che alla lotta sindacale.
Nel 1797 Owen acquista la fabbrica tessile di New Lanark. Lo stesso anno sposa la figlia dell’ex proprietario, David Dale. La fabbrica è un simbolo del rapporto genetico tra assistenzialismo e cooperazione.”
Enzo Pesciarelli (1981):
Le manifatture di New Lanark avevano cominciato a funzionare sotto la direzione di Dale nel 1786, utilizzando il lavoro di circa 500 bambini fra i 6 ed i 7 anni di età, provenienti da istituti di carità o da workhouses. Dale si propone di liberare i bambini “dal vizio e dalla miseria”. Owen segue l’esempio del predecessore.
New Lanark diventa una fabbrica modello in cui sperimentare nuove relazioni sociali: “di qui l’adozione di un orario di lavoro più breve sia per gli adulti che per i fanciulli, il rispetto di norme igieniche sul luogo di lavoro, l’istituzione di spacci aziendali che vendessero a basso prezzo i beni di prima necessità, la costruzione di case per i lavoratori di cui questi ultimi potessero acquistare la proprietà, l’istituzione di scuole per i lavoratori e i loro figli, la proibizione di condurre al lavoro bambini al di sotto dei 9 anni”. Nel 1817 la svolta. Owen progetta di costruire una rete di villaggi cooperativi per rigenerare dal basso la società.
Nei villaggi è abolita la proprietà privata, le merci sono vendute a prezzi di costo determinati in base al tempo di lavoro necessario a produrle, la distribuzione del reddito avviene secondo principi egualitari. Un’economia alternativa a quella di mercato.
Agli occhi dei conservatori, Owen è ormai un sovversivo. I villaggi perdono il sostegno, anche finanziario, di ricchi filantropi. E uno dopo l’altro miseramente falliscono.
L’ultimo tentativo, non riuscito, lo compie lo stesso Owen negli Stati Uniti con New Harmony”