Personaggi
José María Arizmendiarrieta (Vizcaya 1915 - Mondragón, Guipúzcoa 1976)
Sacerdote cattolico dei Paesi Baschi, si distinse per l’iniziativa cooperativa nel paese di Mondragón, dove arrivò nel 1941.
Nel 1943 fondò una scuola politecnica, che poi divenne l’Università di Mondragón: fu la culla del movimento cooperativistico locale, aperta a tutti i giovani locali e gestita secondo principi democratici.
Su impulso di Arizmendiarrieta e di un gruppo di laureati di Mondragón venne creata nel 1956 la Ulgor, poi divenuta Fagor Electrodomésticos, prima base dell’ intenso e diversificato sviluppo cooperativo della regione.
Nacquero così, tra la fine degli anni 50 e gli anni 70 un grande gruppo cooperativo industriale, ...
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Nullo Baldini (Ravenna 1862-1945)
Nato a Ravenna da una famiglia di tradizioni garibaldine, sin da ragazzo impegnò la propria vita nel campo dell’associazionismo di stampo socialista, per dare forza ai braccianti e ai ceti più deboli. Il suo nome è legato in particolare agli “scariolanti”, i poverissimi operai che con la sola forza delle braccia avevano il compito di bonificare le paludi del Polesine e della Bassa Romagna, falcidiati dalla malaria (la mortalità nei primi anni era superiore al 20%). Promotore, con il concorso di 303 membri, dell’Associazione generale degli operai braccianti, attiva sia sul versante dei lavori di bonifica (in particolare nell’Agro Pontino) che su quello ... Continua →
Ivano Barberini (Modena 1939 - 2009)
Dirigente cooperativo, primo e unico presidente italiano dell’ICA- International Co-operative Alliance. Svolse diversi ruoli in ambito cooperativo, sia come gestione d’impresa che a livello di ricerca economico-sociale.
A fine anni ‘90 fu presidente della Lega nazionale delle cooperative e mutue.
Per Barberini “la cooperativa è un calabrone che, nella sua lunga storia, ha saputo dimostrare di saper volare, nonostante le leggi della fisica. Ma per continuare a volare e raggiungere la sua meta che, come tutti gli obiettivi sociali, è sempre all’orizzonte, deve misurarsi di continuo con le sfide imposte dalla realtà”.
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Enzo Badioli (Pesaro 1921 - 1995)
Enzo Badioli fu attivo nel mondo cooperativo italiano e nella sua modernizzazione dal secondo dopoguerra. In particolare si ricorda il suo apporto nello sviluppo della Banca di Credito Cooperativo di Roma.
Nato a Pesaro nel 1921, fu insegnante, attivo nel sociale e nella politica.
Nominato presidente dell’Ente Nazionale Casse Rurali, ebbe il compito di rivitalizzare e modernizzare l’organizzazione, che aveva gettato le sue basi nel 1883 con la fondazione della prima “Cassa cooperativa di prestiti” a Loreggia per volere di Leone Wollemborg.
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Alberto Basevi (Modena 1882 - Roma 1956)
Di famiglia ebraica, fu allievo di Luigi Luzzatti e direttore della Lega nazionale delle cooperative.
Basevi fu segretario dell’appena costituito Istituto nazionale di credito per la cooperazione che con gli anni verrà rimodulato e trasformato in Banca Nazionale del Lavoro (ente di cui fu direttore centrale).
Durante il fascismo dovette abbandonare le sue cariche a causa delle sue origini, ma con l’affermazione della Repubblica si mostrò nuovamente attivo propulsore dell’organizzazione del mondo cooperativistico.
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Giovanni Bersani (Bologna 1914-2014)
Politico italiano, membro della Democrazia Cristiana, eletto al Parlamento italiano ed al Parlamento europeo, impegnato sul fronte della cooperazione sociale, della solidarietà e della pace.
Contribuì alla fondazione del Movimento Cristiano Lavoratori, fu vicepresidente di ACLI e nell’esperienza politica sottosegretario al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale nel Governo De Gasperi VII nel periodo 1952-1953.
Fondatore del CEFA-Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura (1972), ONG operante tutt'oggi nei Balcani, in America Latina e nell’Africa Subsahariana.
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Luigi Buffoli (Chiari 1850 - Milano 1914)
Fondò la prima cooperativa di consumo tra i ferrovieri a Milano, traendo ispirazione dalle esperienze inglesi di Rochdale, poi divenuta Unione cooperativa di Milano. Tuttavia, a differenza della cooperazione rochdaliana, l'Unione cooperativa operava prevalentemente tra il ceto medio impiegatizio e professionale, e perseguiva fini di profitto, vendendo a prezzo di mercato - in questo seguiva la cooperazione inglese - invece che di costo, conformemente all'esigenza, per “non perturbare le condizioni generali del mercato” e assolvere contemporaneamente una “funzione di Cassa di Risparmio che non paga interessi”. Continua →
Enea Cavalieri (Ferrara 1848 - Roma 1929)
Giurista e viaggiatore, attento alle dinamiche e ai problemi del mondo agricolo e dei suoi lavoratori (si definiva ‘liberal-sociale’), oltre che promotore del modello cooperativo. In particolare fu di suo interesse proprio l’applicazione di logiche cooperativistiche al mondo agricolo (l’acquisto in comune di materiali da parte degli agricoltori, le forme organizzative, ecc…) I suoi viaggi gli permisero di apprezzare il valore di esperienze di tipo associativo in diversi contesti e di portare questo know how all’interno di istituzioni italiane come il Ministero di agricoltura, industria e commercio e il Consiglio di agricoltura. Continua →
Luigi Cerutti (Venezia 1865-1932)
Sacerdote, esponente del cooperativismo di stampo cattolico, fondò la prima cassa rurale confessionale in Italia a Gambarare (paese dell’entroterra veneziano).
A spingerlo ad agire concretamente per sollevare le condizioni economiche della sua gente, furono le terribili condizioni in cui versava la popolazione, in gran parte composta di contadini.
In un’inchiesta di allora i contadini vennero dipinti "come i bruti, inebetiti dall'aria mefitica, sempre febbricitanti, colla morte innanzi agli occhi, condannati a morire giovani".
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Mario Cesari (Firenze 1926-1968)
Di ideali comunisti, fu partigiano durante la guerra.
Attivo in ambito cooperativo, sottolineava come già l’esperienza partigiana avesse un modus operandi cooperativo nel sostegno alle comunità in difficoltà, e in particolare dalla fine degli anni Quaranta del secolo scorso promosse l’Unione delle cooperative del Mugello e fu presidente della Federcoop Firenze.
Fu presidente e amministratore delegato di AICC (la futura Coop Italia), portando rinnovamento e mettendo a punto nuove strategie.
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Ercole Chiri (Pavia 1890-1980)
Esponente della cooperazione cattolica, fu tra i promotori, insieme a don Luigi Sturzo, di cui fu collaboratore, del Partito Popolare nel 1919.
Nel 1919 contribuì alla fondazione della Confederazione delle Cooperative Italiane di cui fu Segretario generale.
Nell’intervento al primo congresso nazionale della cooperazione cristiana (2-3 aprile 1921) Chiri traccia la linea di demarcazione tra le tre tipologie di cooperazione:
“Tra il programma della scuola liberale che se pure ...
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Andrea Costa (Imola 1851-1910)
Si accostò all’anarchismo da giovane, per poi avvicinarsi al socialismo democratico e riformista.
Come intellettuale sostenne il ruolo delle cooperative come fulcro del processo di democratizzazione della società.
Per migliorare le condizioni della classe lavoratrice Costa riteneva necessario un lavoro graduale, fatto di “mezzi pratici”, di forme associative come il sindacato e le cooperative.
Privilegiò perciò un rapporto con alcuni dei principali esponenti della cooperazione italiana, tra cui Giuseppe Massarenti, Nullo Baldini, Camillo Prampolini.
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Augusto Degasperi (Trento 1893 - Milano 1966)
Fratello di Alcide, studiò a Vienna e si laureò in giurisprudenza a Padova. Durante la Grande Guerra fu inviato in Galizia, con il Terzo Reggimento dei Kaiserjäger. Nel 2015 è stato pubblicato il diario relativo al periodo in guerra: "Kaiserjaeger nei Carpazi. Diario di guerra 1914-1915 del cadetto Augusto De Gasperi", grazie al lavoro di cura e trascrizione degli originali svolto dai figli. Tornato a Trento assunse diversi ruoli in ambito cooperativo (nel primo dopoguerra, fu vicepresidente e poi presidente del SAIT, partecipò alla Commissione governativa della Venezia Tridentina per la revisione delle Cooperative di consumo e rappresentò il consorzio trentino al congresso della Federazione nazionale delle cooperative di consumo). Continua →
Giovanni Dalle Fabbriche (Ravenna 1914-1992)
Nato a Brisighella (Ravenna), fu protagonista dello sviluppo cooperativo romagnolo e nazionale. Fu Segretario della Federazione Coltivatori Diretti del Comune di Faenza: con questo ruolo si impegnò per la formazione del movimento sindacale ed economico dei produttori agricoli. Fu consigliere comunale a Faenza dal 1961 al 1970 e dal 1962 gli venne affidata la presidenza della Scuola Professionale per l’Agricoltura “Caldesi”. Dal 1965 alla morte fu anche presidente della Cassa Rurale ed Artigiana di Faenza. In questi anni grande fu l’impegno nella promozione di nuove esperienze cooperative. Continua →
Alphonse Desjardins (1804-1920)
Nato in Quebec, è considerato il pioniere dell’esperienza di credito cooperativo in Canada, su modello di Friedrich Wilhelm Raiffeisen.
Grazie a lui e alla moglie Dorimene Desjardins nacque la Caisse Populaire de Lévis nel 1900, che gradualmente espanse le sue attività per tutto il Quebec.
La sua esperienza in Parlamento, inoltre, permise l’elaborazione di una legislazione in materia cooperativa per il Canada.
Desjardins contribuì anche alla formazione della prima esperienza cooperativa di credito degli Stati Uniti, la St. Mary’s Credit Cooperative Association a Manchester in New Hampshire.
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Georges Fauquet (1873-1953)
Fu il teorico della cooperazione come ‘terzo settore’, insieme a quello pubblico e a quello capitalista. A differenza di Gide intese quindi il settore cooperativo come complementare agli altri in un’economia mista, non a completa sostituzione (per Fauquet i settori erano quattro; pubblico, capitalista, privato, cooperativo).
Il cooperativismo come parte dell’economia di un paese, per Gide, rappresentava l’unione tra fattore economico ed elemento sociale.
Così scriveva, individuando quelli che per lui erano i due assi portanti del cooperativismo:
Nell’istituzione cooperativa si dovranno, ...
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Giovanni Faraboli (Parma 1876-1953)
Nato a Fontanelle, nei pressi di Parma, fu uno degli esponenti di punta del cooperativismo parmense.
Di idee socialiste, contribuì all’organizzazione del movimento sindacale e della lega dei contadini, favorendo le iniziative dei lavoratori a livello cooperativo, di alfabetizzazione e sostegno, secondo un disegno di “cooperativismo integrale” simile al modello reggiano elaborato da Antonio Vergnanini.
Scrive Margherita Becchetti: “Il suo sogno fu quello di una cooperazione integrale, una rete economica nelle mani dei lavoratori, alternativa e competitiva con le regole di mercato...
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Romeo Galli (Imola 1872 - 1945)
Bibliotecario e cooperatore, si iscrisse al Partito Socialista italiano dal 1892. Ottenuta la licenza tecnica, dopo essere stato impiegato presso l'ufficio del registro a Imola, dal 1890 è aiuto bibliotecario presso la Biblioteca comunale di Imola, ne diventa direttore reggente dal 1895 al 1898 e poi direttore sino al 1938, quando lascia l'incarico per raggiunti limiti di età. Fu uno dei pionieri del movimento operaio e socialista nell'Imolese e discepolo di Andrea Costa. Di modeste origini, si avvicinò da giovanissimo al pensiero socialista e marxista, studiò i modelli cooperativi inglese e belga ed elaborò una visione del cooperativismo ... Continua →
Charles Gide (1847-1932)
Economista, intellettuale e cooperatore, fondò nel 1885 la scuola di Nîmes, ispirata ai principi di Rochdale: gli storici fanno coincidere questo momento con l’inizio della cooperazione di consumo nel Paese.
Gide diede quindi impulso alla creazione di esperienze cooperative, fino a fondare la prima federazione nazionale di cooperative di consumo, l’Union coopérative.
Parallelamente fu tassello fondamentale per gli studi di economia politica e sociale in Francia.
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William King (1786–1865)
Medico e filantropo di Brighton, nel 1827 fu tra i fondatori a Brighton di una cooperativa di consumo, la “Brighton Co-operative Benevolent Fund Association”. Grande pensatore, precursore della scuola cristiano-sociale, fondò il periodico Co-operator; il quale forniva un insieme di principi teorico-filosofici e spunti pratici sulla gestione di un negozio cooperativo, ispirazione per i contemporanei e fonte di influenza per l’emergente movimento cooperativo. La rivista ebbe breve vita: dal 1 maggio 1828 fino al luglio 1830. Il periodico riportava, in ogni suo numero: "La conoscenza e l'unione sono il potere. Potere, diretto da sapere, è la felicità...” Continua →
Luigi Luzzatti (Venezia 1841 - Roma 1927)
Veneziano di origine, studiò alla Facoltà politico-legale dell’Università di Padova. Fu politico della destra storica, padre del credito popolare cooperativo in Italia, su ispirazione delle esperienze tedesche. Appena laureato, ad appena 23 anni, pubblicò il suo primo lavoro scientifico, La diffusione del credito e le banche popolari (Padova 1863), nel quale, rifacendosi a H. Schulze Delitzsch, propugnava la funzione sociale del credito, facendo confluire in un originale mixtum compositum esigenza di risparmio volontario e offerta di capitali a basso costo, accumulazione finanziaria e attenuazione del rischio, lotta all'usura e prospettive di sviluppo. Continua →
Giuseppe Massarenti (Bologna, 1867-1950)
Socialista riformista, si dedicò fin dalla giovane età alle organizzazioni di braccianti e mondine di Molinella, suo paese natale.
Durante gli studi in farmacia all’Università di Bologna, entrò in contatto con Andrea Costa, maturando la necessità di svolgere un’azione di tutela in favore dei braccianti e dei mezzadri del bolognese, colpiti dalla miseria e dalla malattie (come la pellagra).
Per elevare la classe lavoratrice ritenne necessario un triplice concorso di strumenti:
• un sindacato forte
• una cooperazione diffusa
• l'amministrazione dei comuni da parte dei socialisti.
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Giuseppe Mazzini (Genova 1805 – Pisa 1872)
Politico e filosofo, fu una delle personalità più significative del Risorgimento italiano e uno dei padri riconosciuti del cooperativismo italiano.
La sua figura, e la sua relativa influenza, si collocano nel periodo d’origine del movimento operaio, sindacale e cooperativo.
Nel 1860 scrisse il suo testo fondamentale “Dei doveri dell’uomo”.
Vi si legge: “Non bisogna abolire la proprietà perché oggi è di pochi; bisogna aprire la via perché i molti possano acquistarla. Bisogna richiamarla al principio che la renda legittima, facendo sì che solo il lavoro possa produrla”.
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Enea Mazzoli (1927-2019)
Nato in provincia di Bologna, protagonista della ricostruzione civile e del movimento cooperativo dopo aver fatto parte della Resistenza. Egli ricorda come “in molti casi le cooperative erano divenute veri e propri centri di lotta partigiana, nuclei armati di combattimento”; il fascismo aveva preso di mira il movimento cooperativo, eppure - nota Mazzoli - “fu stupefacente la rapidità con la quale, in pochi mesi, dopo la buia e persecutoria parentesi più che ventennale del fascismo, che portò stagnazione, regresso, dilapidazioni di ingenti patrimoni, degenerazione delle finalità, dopo gli attacchi, gli incendi, le devastazioni, ...”. Continua →
Robert Owen (1771–1858)
Gallese, imprenditore, commerciante di cotone e socialista utopista è considerato uno dei padri del cooperativismo. Studioso di scienze sociali e pedagogia elaborò una visione volta al miglioramento della società attraverso l’istruzione. Nelle sue fabbriche di New Lanark, in Scozia, sperimentò un modello gestionale avvenieristico: salari migliori, condizioni di vita e lavoro favorevoli agli operai, asilo e istruzione. La formula si rivelò vincente; accostava condizioni di vita e lavoro migliori a risultati economici soddisfacenti. Divenne modello di studio per il futuro, in anticipo di quasi un secolo sulle politiche di welfare in Europa. Continua →
Ambrogio Portaluppi (Milano 1863-1923)
Sacerdote a Treviglio (Bergamo), operò in favore delle popolazioni rurali e della creazione di realtà associative e di sostegno ai meno abbienti. Si formò in teologia a Roma e fece ritorno a Milano nel 1886, per giungere poi a Treviglio nel 1891. Il 1891 fu anche l’anno dell’Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII: l’attività e il pensiero di Portaluppi si inseriranno quindi nel moto di rinnovamento della chiesa connesso alla dottrina sociale, focalizzata sull’osservazione delle condizioni di vita delle persone, sull’attenzione ai più deboli e al loro riscatto e sulla costruzione di una società più giusta. Continua →
Camillo Prampolini (Reggio Emilia 1859 - Milano 1930)
Giurista, studiò a Roma e a Bologna, laureandosi con una tesi sul diritto al lavoro. Socialista riformista, intese la cooperazione come via verso una società nuova ed equa, un’opzione economica alternativa. Si accostò agli ambienti socialisti di Bologna durante gli studi e iniziò a scrivere su Lo Scamiciato, giornale internazionalista locale, intendendo il socialismo come naturale evoluzione della società. Entrò nei circoli socialisti dell’epoca, mantenendo contatti epistolari con Andrea Costa e Antonio Labriola ed avvicinandosi al socialismo riformista di Turati. Continua →
Ugo Rabbeno (Reggio Emilia 1863 - 1897)
Fu uno dei più brillanti e acuti studiosi della cooperazione come fenomeno, sia a livello internazionale che italiano.
Si laureò con una tesi sul movimento cooperativo inglese e fu tra i primi ad approcciarsi accademicamente e scientificamente al fenomeno, a livello sociale, economico ed etico.
Scrisse La cooperazione in Italia. Saggio di sociologia economica (1886) e Le società cooperative di produzione. Contributo allo studio della questione operaia (1889), che indirizzarono gli studiosi degli anni successivi.
Per l’economista di Reggio la cooperazione era tesa all’unione, ...
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Friedrich Wilhelm Raiffeisen (1818-1888)
Frederich Wilhelm Raiffeisen nasce il 30 marzo 1818, nel piccolo paese di Hamm sul fiume Sieg, un affluente del Reno che scorre tra Bonn e Coblenza.
Egli fu il settimo di nove fratelli, avuti da Amalie Susanna Maria Lantzendorf e da Gottfried Friedrich Raiffeisen.
Il padre, originario di Mittelfiscach, fu sindaco (borgomastro) e pastore protestante. Morì di tubercolosi quando Federico aveva appena 4 anni.
Negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza ricevette una profonda educazione religiosa, imparando a memoria buona parte del catechismo.
La sua figura di riferimento, dopo la morte del padre, divenne il pastore Seippel, ...
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Giovanni Raineri (Parma 1858 - Roma 1944)
Promotore della cooperazione tra i produttori agricoli nel piacentino, convocò nella città emiliana un convegno che diede impulso alla creazione di consorzi agrari in tutto il Paese - sostenuti dal governo e dalle banche popolari. Nel 1891 fondò il Giornale di agricoltura. Nel 1892 nacque la Federazione italiana dei consorzi agrari di cui Raineri fu direttore generale: l’ente, presieduto da Enea Cavalieri, conobbe in quegli anni uno sviluppo esponenziale vedendo crescere i consorzi da 16 a 192 in meno di dieci anni. Nel 1910, con il Governo Luzzatti, di cui fu amico e collaboratore, divenne Ministro dell'agricoltura, industria e commercio. Continua →
Nicolò Rezzara (Vicenza 1848 - Bergamo 1915)
Insegnante e terziario dell’ordine francescano, fu animatore culturale e sociale in area bergamasca. Nel 1882 fu nominato membro della Commissione provinciale per la cura della pellagra, portandovi l'esperienza maturata dai cattolici bergamaschi nel campo della prevenzione di tale malattia. Sul versante cooperativo Rezzara fondò la Banca di piccolo credito nel 1891 e tre anni dopo il Panificio sociale cooperativo bergamasco. Promosse inoltre la Società cattolica femminile di mutuo soccorso. Il suo interessamento alla "questione operaia" lo fece indicare dalla Santa Sede quale suo rappresentante all'assemblea generale ... Continua →
Rochdale Equitable Pioneers Society - I Probi Pionieri di Rochdale
Nel 1844 a Rochdale, in Inghilterra, venne aperto uno spaccio da 28 soci, soprattutto tessitori: considerata una delle prime cooperative di consumo al mondo, si rivelò il punto di svolta del cooperativismo per la basi teorico-organizzative che vennero stilate e di cui si dotò. I soci di Rochdale, infatti, rifiutarono il modello tradizionale della bottega a massimizzazione del profitto e adottarono delle regole organizzative interne: i Rochdale principles. In poco tempo, e non senza boicottaggi da parte dei commercianti della zona, il numero dei soci aumentò notevolmente, e con esso la capacità di mantenere prezzi ancora più bassi; ... Continua →
Aurelio Saffi (Forlì 1819 - 1890)
Nato a Forlì, repubblicano vicino a Giuseppe Mazzini e tra i maggiori esponenti del movimento democratico risorgimentale. Si avvicinò alla politica nella sua città natale, influenzato dalle idee mazziniane e dal pensiero di Antonio Rosmini, filosofo roveretano. Fu coinvolto nella breve esperienza della Repubblica Romana del 1848-49 e nell’organizzazione dei moti a Milano del 1853, a seguito dei quali venne condannato al carcere e fu quindi costretto a fuggire a Londra. Tornò in Italia, a Napoli, nel 1860 e si ricongiunse con Mazzini, divenendo poi deputato del neonato Regno d’Italia. Continua →
Franz Hermann Schulze-Delitzsch (Delitzsch 1808 - Potsdam 1883)
Fu politico di stampo liberal-riformatore, economista e banchiere, padre della cooperazione artigiana e di credito. Fondò a Delitzsch, il paese natale, le prime cooperative di artigiani e pubblicò il ‘Libro dell’associazione’, una guida pratica rivolta al mondo cooperativo. Scrisse diverse opere che ispirarono altri intellettuali europei, oltre alla legislazione tedesca. La prima legislazione prussiana rispetto alla cooperazione, infatti, fu elaborata su suo progetto. Il suo pensiero sul cooperativismo fu ispirato dall’opera di Bastiat; gli uomini potevano associarsi spontaneamente senza essere supportati da un’azione governativa o statale. Continua →
Luigi Sturzo (Caltagirone 1871 - Roma 1959)
Religioso, politico e fondatore del Partito Popolare Italiano. Fu uno dei più illuminati studiosi della questione meridionale: secondo la sua analisi, infatti, era necessario sperimentare forme di organizzazione cooperativa al sud per potenziare e sostenere la piccola e media proprietà contadina, come antidoto all’arretratezza e alla marginalizzazione del Meridione rispetto alle nuove dinamiche economiche e commerciali nazionali. Fondò infatti la prima Cassa Rurale in Sicilia e una Banca federale cattolica. Nel 1946, intervenendo sulla rivista Italia cooperativa don Sturzo affermava: “Per quanto la cooperazione, nel senso ... Continua →
Giuseppe Antonio Tovini (Cividate Camuno 1841- Brescia 1897)
Fu banchiere e avvocato, terziario francescano, anima del movimento cattolico bresciano. Fu fondatore della Banca di Valle Camonica, della Banca San Paolo di Brescia, e del Banco Ambrosiano, nella convinzione che le istituzioni cattoliche dovessero puntare all’autonomia finanziaria (si parla, infatti, di “sistema creditizio toviniano”). Si inserì, quindi, in quel gruppo di cattolici che stavano reindirizzando l’agire della Chiesa versa un’attiva partecipazione alla questione sociale, a sostegno delle società locali e dei ceti più umili. La visione di Tovini tuttavia andava oltre i bisogni del territorio bresciano, ... Continua →
Giuseppe Toniolo (Treviso 1845 - Pisa 1918)
Fu uno dei principali protagonisti del movimento cattolico italiano; economista, sociologo e docente di economia politica in vari atenei del Paese. Il pensiero economico si ispirò all’analisi della Firenze medievale: la cooperazione tra diverse arti e mestieri era intesa come portatrice di armonia e convivenza civile. Nel 1989 fondò a Padova l’Unione cattolica di studi sociali attraverso la quale divulgò i contenuti dell’enciclica sociale Rerum Novarum di papa Leone XIII, uscita nel 1891, e l’approccio cattolico alle problematiche di povertà e oppressione della classe operaia. Celebre la sua frase: “Proletari di tutto il mondo unitevi ...” Continua →
Alberto Trebbi (Bologna 1892 - 1975)
Socialista, sindacalista e operaio metallurgico. Passò diversi anni al confino durante il fascismo, riuscendo tuttavia a mantenere un ruolo importante tra i socialisti e gli antifascisti.
Nel 1942 contribuì alla rinascita del Partito Socialista ma fu catturato e deportato in Germania, nel campo di Dachau.
Riuscì a fare ritorno in Italia dopo la guerra e fu attivo a livello cooperativo e politico: per 11 anni fu Presidente del Consorzio provinciale delle cooperative di produzione, lavoro e trasporti di Bologna, attivo in un’opera di modernizzazione dell’ente.
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Antonio Vergnanini (Reggio Emilia 1861 - Roma 1934)
Socialista e cooperatore reggiano, condivise ed ampliò l’idea di “cooperazione integrale” di Camillo Prampolini, cioè della cooperazione come forma economica autonoma, da sostituirsi al sistema economico liberale. Dal 1912 al 26 fu segretario generale della Lega nazionale delle cooperative, portando innovazioni e sviluppo. Nei primi anni dell’era fascista tentò una via di mediazione con Mussolini ma, nel 1929, venne inserito nell’elenco dei sovversivi (fu il periodo dello smantellamento della cooperazione per mano dei fascisti.) Nel 1907 scriveva: “Il lavoro organizzato sulla base della cooperazione muove guerra contro la speculazione privata,..." Continua →
Francesco Viganò (Como 1807 - Milano 1891)
È considerato uno dei pionieri della cooperazione in Italia. Francesco Viganò era profondo conoscitore delle prime formulazioni organiche della cooperazione, che vide mettere in opera durante il lungo soggiorno inglese, tanto da volerle integralmente adottare nella Società degli operai tessitori di Como, considerata la prima cooperativa di consumo rochdaliana della penisola (1865). Egli stesso (con l’ausilio intellettuale di Jacopo Virgilio), l’anno prima e proprio di ritorno dall’Inghilterra, era stato ispiratore dello statuto della prima società di distribuzione ligure, la Società di produzione e consumo di Sampierdarena (1864), ... Continua →
Leone Wollemborg (Padova 1859 - 1932)
Studioso del pensiero di Raiffeisen e conoscitore diretto del mondo contadino veneto (il padre prestava denaro ai contadini a usura).
Di origine ebraiche, si laureò brillantemente a soli 19 anni alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova.
Giovanissimo, iniziò a collaborare con la rivista tedesca dedicata alla cooperazione fondata dal Raiffeisen, per la quale scrisse articoli e corrispondenze fino al 1888.
Nel 1883, a soli 23 anni, fondò la prima Cassa Rurale italiana a Loreggia, un piccolo comune del Padovano.
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