don Clemente Benetti
(1857-1923)
Nato a Borgo, sacerdote dal 1880, fondatore della Cassa Rurale di Scurelle e studioso di un metodo contabile omogeneo applicabile a tutte le casse rurali del Trentino.
Presenziò all’assemblea di fondazione della Federazione delle Casse Rurali e dei Sodalizi cooperativi e negli anni successivi fu ai vertici del movimento cooperativo di stampo confessionale.
Nel 1898 propose di rivedere lo statuto delle Casse Rurali affinché risultasse più esplicita la loro impronta cattolica e fu contrario all’istituzione del Banco di San Vigilio, troppo lontano dalle gerarchie ecclesiastiche trentine, schierandosi invece per la Banca cattolica trentina, di cui fu anche consigliere.
Trasferitosi a Trento assunse la cattedra di lingua italiana e tedesca al Collegio Arcivescovile, fu membro della direzione del comitato diocesano e fu traduttore e amministratore per la Voce Cattolica.
Fu attivo come traduttore e divulgatore: tradusse infatti dal tedesco i cinque volumi di P. Weiss: "Apologia del Cristianesimo" e diversi opuscoli dell'archeologo P. Grisar. Tradusse di Pasteur la "Storia dei Papi dalla fine del medioevo", "I Papi del Medioevo". Scrisse "I Convertiti del secolo decimonono" (Trento, 1812); "Appunti critici da servire al Giudizio di Girolamo Savonarola" (Trento, 1898); "La questione sociale, ovvero istituzioni di sociologia" (Trento, 1897).
Fondò la Biblioteca del Ginnasio Vescovile che arricchì con oltre 15.000 volumi.
Dopo la sua morte, nel 1923, venne ricordato su la Cooperazione Trentina come “fervente cooperatore. Seppe conciliare la santità della vita sacerdotale con l’amore sincero e disinteressato alla causa del popolo. La Federazione lo ricorda con affetto e grato d’animo per l’opera sua come semplice cooperatore in principio e poi come consigliere federale. Il suo amore e il suo esempio siano da sprone per noi”.
Per approfondire:
Fabio Giacomoni, Renzo Tommasi, Le radici della cooperazione di consumo in Trentino, 100 personaggi per 100 anni SAIT, SAIT, 1999. pp 79-81