Bonfiglio Paolazzi

(1875-1963)
 
 

Nato in Val di Cembra, studiò a Innsbruck e fu attivo nell’AUCT (Associazione universitaria cattolica trentina), dove conobbe Emanuele Lanzerotti che facilitò il suo appassionarsi ai temi cooperativi, alle teorie alla base del movimento ed alla sua organizzazione. Intese la cooperazione come elemento redentore dei mali della società , via di uscita dalla povertà e di diffusione della morale e della solidarietà cattolica. Paolazzi fu il primo direttore del SAIT (l’idea di una centrale per le cooperative nacque proprio dopo un suo viaggio di studio con Lanzerotti in germania e Svizzera), fino al 1920.

A livello cooperativo e politico assunse diversi incarichi istituzionali (consigliere in Federazione dei consorzi cooperativi, consigliere comunale a Trento, deputato a Vienna dopo le elezioni del 1907): ebbe un approccio pragmatico, volto alla tutela della produzione e degli interessi economici dei territori. Fu anche un abile oratore; tenne infatti numerose conferenze sul territorio allo scopo di diffondere gli ideali e l’organizzazione cooperativa. La sua carriera politica si esaurì in fretta, perdendo protagonismo all’interno del partito popolare, che vide l’emergere di Alcide Degasperi. Durante il conflitto mondiale diresse gli approvvigionamenti cooperativi, gestendo di fatto una cospicua parte dei rifornimenti alimentari della provincia.

Accusato di irredentismo trascorse alcuni mesi di prigionia in Austria; tuttavia, alla fine della guerra, fu isolato ed accusato di aver esultato alla cattura di Cesare Battisti: questo lo costrinse alle dimissioni da direttore del SAIT. Si trasferì in Veneto e, tornato a Trento, si fece prete nel 1952.

 

In piedi a destra, con la direzione del SAIT nel 1907.

 

Per approfondire:

• G. Zorzi, A. Leonardi, A. Canavero (a cura di), Per il popolo trentino. Protagonisti del movimento cattolico a inizio Novecento, Trento, 2014.

• Fabio Giacomoni, Renzo Tommasi, Le radici della cooperazione di consumo in Trentino, 100 personaggi per 100 anni SAIT, SAIT, 1999. pp 245-248