Dichiarazione di Identità Cooperativa
È un documento approvato nel Congresso del Centenario dell'Alleanza Cooperativa Internazionale tenutosi a Manchester nel settembre del 1995.
Offre una definizione di cooperativa:
“Un'associazione autonoma di individui che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e culturali e le proprie aspirazioni attraverso la creazione di una società di proprietà comune e democraticamente controllata”.
Ne delinea i valori: “Le cooperative sono basate sui valori dell'auto-aiuto, della democrazia, dell'eguaglianza, dell'equità e solidarietà. I soci delle cooperative credono nei valori etici dell'onestà, della trasparenza, della responsabilità sociale e dell'attenzione verso gli altri”.
Stabilisce sette principi attraverso i quali le cooperative possano mettere in pratica i valori sopra riportati:
1. Adesione Libera e Volontaria.
Le cooperative sono organizzate volontarie aperte a tutte le persone in grado di utilizzarne i servizi offerti e desiderose di accettare le responsabilità connesse all’adesione, senza alcuna discriminazione sessuale, sociale, razziale, politica o religiosa.
2. Controllo democratico da parte dei Soci.
Le cooperative sono organizzazioni democratiche, controllate dai propri soci che partecipano attivamente alla definizione delle politiche e all’assunzione delle relative decisioni. Gli uomini e le donne eletti come rappresentanti sono responsabili nei confronti dei soci. Nelle cooperative di primo grado, i soci hanno gli stesso diritti di voto (una testa, un voto), e anche le cooperative di altro grado sono ugualmente organizzate in modo democratico.
3. Partecipazione economica dei Soci.
I soci contribuiscono equamente al capitale delle proprie cooperative e lo controllano democraticamente. Almeno una parte di questo capitale è, di norma, proprietà comune della cooperativa. I soci, di norma, percepiscono un compenso limitato sul capitale sottoscritto come condizione per l’adesione. I soci destinano gli utili ad alcuni o a tutti gli scopi: sviluppo della cooperativa, possibilmente creando delle riserve, parte delle quali almeno dovrebbero essere indivisibili; erogazione di benefici per i soci in proporzione alle loro transazioni con la cooperativa stessa, e sostegno ad altre attività approvate dalla base sociale.
4. Autonomia e indipendenza.
Le cooperative sono organizzazioni autonome, di mutua assistenza, controllate dai soci.
Nel caso in cui esse sottoscrivano accordi con altre organizzazioni (incluso i governi) o ottengano capitale da fonti esterne, le cooperative sono tenute ad assicurare sempre il controllo democratico da parte dei soci e mantenere l’autonomia della cooperativa stessa.
5. Educazione, formazione e informazione.
Le cooperative s’impegnano ad educare ed a formare i propri soci, i rappresentanti eletti, i managers e il personale, in modo che questi siano in grado di contribuire con efficienza allo sviluppo delle proprie società cooperative. Le cooperative devono attuare campagne di informazione allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, particolarmente i giovani e gli opinionisti di maggiore fama, sulla natura e i benefici della cooperazione.
6. Cooperazione tra cooperative.
Le cooperative servono i propri soci nel modo più efficiente e rafforzano il movimento cooperativo lavorando insieme, attraverso le strutture locali e nazionali, regionali ed internazionali.
7. Impegno verso la collettività.
Le cooperative lavorano per uno sviluppo durevole e sostenibile delle proprie comunità attraverso politiche approvate dai propri soci.
Come evidenzia l’economista Mario Mazzoleni, i sette principi elaborati da una commissione di esperti dell’ICA costituiscono “regole non vincolanti, non sono fonti di diritto in senso tecnico, ma servono ad individuare il modello minimo di organizzazione mutualistica per il legislatore degli Stati aderenti e per i movimenti cooperativi internazionali”.
Per Ivano Barberini “secondo quella dichiarazione, l’impresa non è lo scopo ma un mezzo per realizzare i fini della cooperativa che si identificano in risposte a bisogni culturali, sociali ed economici (...) La Dichiarazione fornisce una struttura generale all’interno della quale tutti i tipi di cooperativa possono funzionare e indica anche i valori e i principi basilari attualmente in vigore (...) I principi basilari sono organi vitali indispensabili per assicurare l’identità e la sopravvivenza di un organismo. Per questo cambiare o disattendere i principi basilari significa incidere sulla natura stessa della cooperazione ”.
I 7 valori traggono origine dalla prima esperienza cooperativa di successo, quella dei Probi Pionieri di Rochdale. L’ICA, dopo il 1895, ha rivisto la loro definizione altre 3 volte, a cadenza pressoché trentennale, nel 1937, nel 1966 e nel 1995.