Cultura ed educazione cooperativa
Un aspetto costitutivo del cooperativismo è quello legato all’istruzione e alla diffusione degli ideali e dei valori cooperativi non solo tra pensatori ed intellettuali ma tra tutta la cittadinanza.
Durante il primo congresso dei cooperatori italiani, tenutosi a Milano nell’ottobre del 1886, si dichiara:
“Il Congresso, qualunque sia il modo di riparto degli utili nelle società cooperative, raccomanda alle società stesse di dedicare una parte dei loro utili a scopi di istruzione, organizzazione e miglioramento generale delle classi lavoratrici”
Altri contributi in questo senso:
Luigi Luzzatti: “La cooperazione non richiede l’opera di un cenacolo di sapienti ma di spiriti semplici e buoni i quali prima che dall’intelletto traggano dal cuore i germi della loro emancipazione” (…) Con la libertà e con l’educazione sarà veramente splendido l’avvenire del credito popolare”.
Alfred Marshall: “La cooperazione ha lo scopo precipuo di migliorare la qualità dell’uomo, con la formazione di esseri umani eccellenti”.
Stefano Zamagni: “Prevedo un futuro radioso per il mondo della cooperazione. E mi piace partire da questa notazione: la prima coop fu fondata a Rochdale nel 1844. Quello che molti non sanno è che nello statuto è scritto chiaramente che il 2,5% degli utili devono essere spesi in biblioteche, sale di lettura e corsi serali in materie come matematica, economia politica e francese. In un’epoca in cui ancora nessuno pensava all’investimento in capitale umano, la prima cooperativa dei Probi Pionieri di Rochdale intuì l’importanza strategica della cultura”.