Personaggi


A Prato Giovanni Battista (1812-1883)

Abate, uomo politico, esponente della famiglia dei baroni di Segonzano. Nel 1848 guidò la delegazione trentina alla Dieta di Francoforte della Confederazione delle nazioni germaniche per chiedere una forma di autonomia al Trentino nell’ambito dell’Impero asburgico. Fu più volte deputato alla Dieta di Innsbruck ed al Parlamento di Vienna. Nel 1850 diede vita al “Giornale del Trentino” e poi nel 1868 a “Il Trentino”. Nel 1871 fondò l’Associazione nazionale liberale trentina. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Syrio, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons


Asburgo

Dinastia germanica che dal 1278 al 1918 regnò sull’Austria e che prese il nome dal castello di Habichtsburg, poi Habsburg nel Cantone di Argovia in Svizzera. Nel corso dei secoli la dinastia arrivò a regnare sull’Austria per poi essere chiamata nel 1438, salvo brevi interruzioni, al ruolo di Casa imperiale. Nel 1363 con la morte di Margherita Maultasch, ultimo discendente della dinastia dei conti di Gorizia-Tirolo, la stirpe degli Asburgo ebbe il possesso della contea del Tirolo ed in quanto tale divenne “avvocato”, ossia protettore, del Principato Vescovile di Trento. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Araldo Asburgo


Battisti Cesare (1875-1916)

Uomo politico, geografo, giornalista, leader del movimento socialista trentino. Consigliere comunale a Trento, deputato alla Dieta di Innsbruck e al Parlamento di Vienna, si impegnò negli anni a cavallo del secolo per una trasformazione federalista dell’Impero austro-ungarico e per l’autonomia al Trentino. La sua aziona politica in questo senso è illustrata nel suo opuscolo del 1901 “Una campagna autonomista”. Il riarmo degli Stati europei dopo il 1905, fece sfumare questo traguardo e Battisti si convinse che prioritariamente era necessario abbattere l’Impero austro-ungarico. Di qui il suo impegno nell’esercito italiano durante la Grande Guerra, fino al momento della sua cattura ed esecuzione nella fossa del castello del Buonconsiglio a Trento nel 1916. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Unknown author, Public domain, via Wikimedia Commons


Ballardini Renato (1927)

Politico e personalità di spicco del socialismo trentino, uomo della Resistenza, deputato dal 1958 al 1976. In sede nazionale ha svolto importanti ruoli come Presidente di commissioni parlamentari alla Camera dei deputati (Affari costituzionali, Giustizia, Lavoro). Nella Commissione dei 19 ha portato la sua solida preparazione giuridica, a sostegno di una visione complessiva e di un impianto globale di soluzione della Questione sudtirolese. Relatore alla Camera dei deputati sul disegno di legge costituzionale sul secondo Statuto di autonomia, ha svolto un ruolo decisivo, data la sua collocazione nella sinistra del PSI, nel rapporto con i comunisti, che sul Pacchetto si erano astenuti ed espressero invece voto favorevole sul secondo Statuto. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Ballardini Renato


Berloffa Alcide (1922-2011)

Trentino di nascita, trasferitosi fin da piccolo a Bolzano. Prima consigliere comunale e poi, per varie legislature, deputato eletto nelle liste della DC. Personalità chiave nella vicenda sudtirolese e uomo del dialogo, ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca delle condizioni per la pacificazione etnica in Sudtirolo. Uno dei padri del Pacchetto , prima in Commissione dei 19 e poi nella lunga trattativa, sia interna che internazionale, che ha portato all’approvazione del Pacchetto e del secondo Statuto . Ha svolto un ruolo altrettanto decisivo come Presidente della Commissione dei 12 e di quella dei 6 . (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Berloffa Alcide


Bonomi Ivanoe (1873-1951)

Uomo politico di formazione socialista, fece poi parte del settore moderato. Fu Presidente del Consiglio dei ministri dal giugno 1921 al febbraio 1922. Dopo il fascismo fu Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale centrale e dal giugno 1944 Presidente del Consiglio. Alla fine della guerra il suo posto fu preso da Ferruccio Parri. Dopo l’Accordo di Parigi , il Presidente del Consiglio, Alcide Degasperi, gli affidò la presidenza della Commissione di esperti che preparò il primo Statuto di autonomia poi approvato all’Assemblea costituente. Gli altri componenti della Commissione erano: Luigi Einaudi, Gaspare Ambrosini, Tomaso Perassi, Giovanni Uberti ed i Consiglieri di Stato Silvio Innocenti e Antonio Sorrentino. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: George Grantham Bain, Public domain, via Wikimedia Commons


Chiocchetti Valentino (1905-1990)

Preside ed intellettuale roveretano, fu uno dei leader dell’ASAR di cui diresse a lungo la rivista “La nostra autonomia”, e uno dei maggiori teorici dell’autonomismo interpretato in chiave regionale. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Chiocchetti Valentino


Conti del Tirolo

Sin dall’epoca di Carlo Magno, il re era avvocato o difensore della Chiesa. Per questo, le Chiese locali affidavano in feudo la tutela dei loro diritti ad un nobile del territorio, che assumeva quindi la funzione di avvocato. Fra il 1140 ed il 1150 divennero avvocati del Principato Vescovile di Trento, i conti di Castel Tirolo, incarico che quella dinastia tenne (con alterne vicende) fino alla sua estinzione avvenuta con Margherita Maultasch nel 1363. Da quel momento gli Asburgo divennero avvocati del Principato Vescovile quindi, teoricamente, difensori della sua autonomia e sovranità. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Conti del Tirolo


Corrado II il Salico (990-1039)

Imperatore del Sacro Romano Impero, il 31 maggio 1027, con un proprio diploma datato da Bressanone, concesse al vescovo di Trento poteri principeschi sulle sue diocesi, determinando la nascita del Principato Vescovile di Trento, territorio dotato di propria sovranità. Il diploma di Corrado il Salico è depositato presso l’Archivio di Stato di Trento. Va segnalato però che 23 anni prima, il 9 aprile 1004, il re Enrico II il Santo aveva firmato a Trento un documento in cui concedeva al vescovo il potere temporale sul “comitatus” ovvero la contea di Trento. Corrado II probabilmente scelse di riconfermarlo per evitare controversie, ampliando i poteri del vescovo assegnandogli inoltre la contea di Bolzano e della Val Venosta. Nell’ambito della politica imperiale, con la creazione di principati vescovili, e di quelli di Trento e Bressanone in particolare, si mirava ad affidare uno Stato, per così dire autonomo e non vincolato a dinastie perché retto da vescovi, un territorio di capitale importanza strategica per il collegamento tra l’area latina e mediterranea con quella germanica attraverso le Alpi. La nascita del Principato Vescovile rappresenta infine l’avvio dell’autogoverno locale. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Corrado II il Salico


Degasperi Alcide (1881-1954)

Statista che, nella prima parte della sua vita, ebbe rilievo come leader del Partito popolare nel Consiglio Comunale di Trento, nella Dieta di Innsbruck e nel Parlamento di Vienna. Dopo la Grande Guerra fu deputato al Parlamento di Roma per il Partito popolare; perseguitato durante il fascismo, fu poi deputato per la Democrazia Cristiana nell’Assemblea costituente e Presidente del Consiglio dei Ministri. Proprio in questo ruolo (1945-1953), segnò il destino dell’autonomia trentina e sudtirolese in chiave regionale con la firma del Patto Degasperi-Gruber. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Unknown author, Public domain, via Wikimedia Commons


Dalvit Luigi (1921-1981)

Esponente di rilievo della Democrazia Cristiana trentina, segretario provinciale dal 1948 al 1958, capogruppo DC in Consiglio regionale e Presidente della Giunta regionale dal 1961 al 1967, poi eletto Senatore nel Collegio di Mezzolombardo fino al 1976. La sua nomina alla Presidenza della Giunta regionale - dopo l’ “era Odorizzi”- portò a un sensibile miglioramento nel clima dei rapporti tra trentini e sudtirolesi. Molto importante il suo contributo - nel confronto con la SVP - in Commissione dei 19, soprattutto come Presidente della Sottocommissione per l’Ordinamento giuridico, delegata a elaborare le proposte relative al trasferimento delle competenze dalla Regione alle Province. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Dalvit Luigi


De Unterrichter Guido (1903-1979)

Esponente della Democrazia Cristiana trentina, dal 1948 consigliere regionale e in seguito, sino al 1968 Senatore eletto nel Collegio di Mezzolombardo. Nel suo studio, il 20 settembre 1943, pochi giorni dopo l’istituzione dell’Alpenvorland , venne costituito il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) di Trento. Come componente della Commissione dei 19, portò un significativo contributo all’elaborazione delle proposte di soluzione della Questione sudtirolese. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: De Unterrichter Guido


Endrici Celestino (1866-1940)

Nominato Principe Vescovo nel 1904 (ultimo Principe Vescovo di nomina imperiale) diede una vigorosa impronta all’azione del movimento cattolico in campo economico, sociale e politico. Uno dei suoi uomini di fiducia fu Alcide Degasperi. Durante la Grande Guerra, venne esiliato perché accusato di nutrire sentimenti antiaustriaci. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Casa Alcide de Gasperi museum, Public domain, via Wikimedia Commons


Francesco Giuseppe (1830-1916)

Imperatore d’Austria e Ungheria dal 1848; il suo lungo regno segnò un’epoca e la sua morte rappresentò la vigilia di straordinarie trasformazioni sociali e politiche in Europa. Direttamente a lui, in visita a Trento il 13 aprile 1871, venne consegnato un memoriale firmato da 251 Comuni, da personalità e da rappresentanti della popolazione per prospettare la difficile situazione del Trentino e la necessità dell’autonomia. A seguito di questa iniziativa il Governo di Vienna elaborò un progetto di autonomia che non ebbe però seguito. Va ricordato che la concessione di una qualche forma di autogoverno ad un gruppo nazionale all’interno dell’Impero, avrebbe determinato l’accettazione di analoghe rivendicazioni di altri popoli con la conseguenza che la stabilità dello Stato sarebbe stata messa in forse. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Koller Tanár Utódai, Public domain, via Wikimedia Commons


Gamper Michael (1885-1956)

Canonico altoatesino. Durante il fascismo fu, assieme a Josef Noldin, l’ispiratore e l’organizzatore delle segrete “Katakombenschulen” (“scuole delle catacombe”), che garantivano l’insegnamento in lingua tedesca, ufficialmente vietato. In occasione delle Opzioni optò per la cittadinanza italiana. Fondò la casa editrice “Athesia” e il quotidiano “Dolomiten”. In un suo celebre editoriale del 28 ottobre 1953 denunciò la “Todesmarsch der Südtiroler”, stigmatizzando l’operato del Governo italiano nei confronti della popolazione sudtirolese, per via di quella che veniva considerata una politica di immigrazione tendente all’italianizzazione del Sudtirolo. Ai suoi funerali, che furono svolti il 19 aprile, parteciparono oltre 30000 persone. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Gamper Michael


Gruber Karl (1911-1995)

Ministro degli Esteri austriaco che, a Parigi, nell’ambito della Conferenza di Pace, dopo la Seconda guerra mondiale, firmò, con il Presidente del Consiglio italiano Alcide Degasperi, il patto - denominato appunto “patto Degasperi-Gruber” - per la tutela delle popolazioni altoatesine nell’ambito dello Stato italiano. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Gruber Karl


Hofer Andreas (1767-1810)

E’ considerato l’eroe dei tirolesi. Oste della Val Passiria, divenne il condottiero degli Schützen tirolesi (tra i quali anche non pochi trentini) nella guerra contro le truppe franco-bavaresi che occupavano il Tirolo. Dopo alcune iniziali vittorie, in una battaglia sul Bergisel, il monte vicino ad Innsbruck, il giorno di Ognissanti del 1809, venne sconfitto e il suo esercito si disperse. Hofer si rifugiò sui monti della Val Passiria ma, tradito, venne arrestato e condotto a Mantova, dove fu fucilato il 20 febbraio 1810. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Franz Defregger, Public domain, via Wikimedia Commons


 
Innocenti Silvio

Prefetto di Bolzano che presentò nel giugno del 1946, per incarico del Governo italiano, un organico progetto di Statuto di autonomia di impronta regionalistica e che divenne poi base di studio per i successivi progetti. Il prefetto Innocenti, quale consigliere di Stato, fece poi parte della commissione di studio presieduta da Ivanoe Bonomi.(FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)


Kessler Bruno (1942-1991)

Uomo politico trentino, fu consigliere regionale per la DC dal 1956 al 1976, anno in cui fu eletto deputato, e poi senatore. Dal 1960 al 1973 fu Presidente della Provincia e poi, fino all’elezione a deputato, Presidente della Regione. Negli anni della presidenza della Provincia, elaborò il piano urbanistico provinciale, promosse l’istituzione dell’Università di Trento, diede il suo importante contributo al superamento del primo Statuto di autonomia e alla attuazione del secondo, attraverso una presenza particolarmente impegnata nella Commissione dei 12 . Di lui si ricorda anche il cosiddetto “Piano Kessler” del 1960 come tentativo di avviare a soluzione il problema altoatesino dando maggiori poteri e competenze alle Province a scapito della Regione. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Kessler Bruno


Kreisky Bruno (1911-1990)

Uomo politico austriaco del Partito Socialista, Ministro degli Esteri, poi Cancelliere. Nella sua veste di Ministro degli Esteri seguì il problema altoatesino prima all’ONU nel 1959, 1960 e 1961, in seguito nei colloqui bilaterali, in particolare con i Ministri degli Esteri Antonio Segni e Giuseppe Saragat. Con quest’ultimo, a Ginevra nel 1964 e a Parigi nel dicembre dello stesso anno, ebbe colloqui che portarono a una proposta globale di soluzione della questione sudtirolese, rifiutata dalla Volkspartei. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: De Unterrichter Guido


Magnago Silvius (1914-2010)

Capo carismatico della popolazione sudtirolese di lingua tedesca e leader della Südtiroler Volkspartei o SVP, il partito di raccolta del Sudtirolo. E’ stato consigliere regionale ininterrottamente dal 1948 al 1988 e Presidente della Provincia di Bolzano dal 1960 al 1989. Il suo ruolo fu fondamentale nell’elaborazione e nall’attuazione del secondo Statuto di autonomia, di cui seguì passo passo l’iter politico e diplomatico in sede romana. Di particolare rilievo anche la sua opera nell’ambito della Commissione dei 12. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Unknown author, Public domain, via Wikimedia Commons


Marchetto Clara (1911-1982)

Esponente di punta dell’aspirazione separatista, aderì poi all’ASAR e successivamente contribuì alla fondazione del Partito popolare trentino tirolese (Pptt). Fu eletta in Consiglio regionale nel 1948 ma, salvo la prima seduta, non vi poté più partecipare perché la sua nomina non venne convalidata. Infatti, il primo febbraio 1949 fu arrestata perché ritenuta illegittimamente messa in libertà dagli alleati nel 1944 dal penitenziario di Perugia, dove scontava l’ergastolo. Nel 1940 era stata condannata dal tribunale speciale fascista per spionaggio a favore della Francia. Tornò definitivamente libera nell’autunno del 1949 e di lì a poco lasciò l’Italia per poi risiedere a Parigi. Nel 1979 pubblicò il libro “Non c’è storia del Trentino senza il Tirolo” ed. Pezzini. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Marchetto Clara


Menapace Luigi (1906-1999)

Uomo politico trentino, autore di studi storici e politici. Consigliere regionale per due legislature dal 1948 al 1956, prima eletto nelle file della DC e poi come indipendente. E’ stato il primo Presidente del Consiglio regionale. In precedenza nel 1946 era stato chiamato a Roma dal Presidente del Consiglio Alcide Degasperi per seguire nell’Ufficio zone di confine la fase preparatoria del primo Statuto di autonomia speciale. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Menapace Luigi


Moro Aldo (1916-1978)

Statista italiano, deputato per la DC, più volte Ministro e Presidente del Consiglio. Nel 1978 venne rapito e, dopo cinquantacinque giorni di prigionia, ucciso dalle Brigate rosse. Proprio nel suo ruolo di Presidente del Consiglio e di Ministro degli Esteri, seguì molto da vicino la vicenda dell’autonomia, elaborando direttamente con Magnago i contenuti del Pacchetto e il 30 novembre 1969 a Copenaghen in Danimarca definì con il Ministro degli Esteri austriaco Kurt Waldheim il Calendario operativo connesso con il Pacchetto . (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Moro Aldo


Mussolini Benito (1883-1945)

Uomo politico che fondò il fascismo e fu a capo del governo dal 1922 al 1943. Nel 1909 si stabilì a Trento per dirigere la Camera del lavoro ed un settimanale socialista. Dopo pochi mesi fu espulso dalle autorità austriache e passò in Italia. Diventato capo del fascismo e Presidentedel Consiglio dei Ministri, creò un regime assolutamente statalista e centralista impedendo ogni forma di autonomia territoriale. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Mussolini Benito


Odorizzi Tullio (1903-1991)

Uomo politico trentino, consigliere per la DC regionale dal 1948 al 1968. Dopo aver ricoperto, per breve periodo, la carica di sindaco di Trento dal 1946 al 1948, fu nominato primo Presidente della Regione: incarico che mantenne per dodici anni. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Odorizzi Tullio


Piccoli Flaminio (1915-2000)

Personalità di punta della Democrazia Cristiana trentina, con importanti incarichi nazionali. Giornalista, fondatore de “Il Popolo trentino”, trasformatosi poi nel 1951 in “L’Adige”. Parlamentare ininterrottamente dal 1954 al 1994, segretario nazionale della Democrazia Cristiana nel 1968, Ministro delle Partecipazioni statali dal 1969 al 1972, capogruppo DC dal 1972 al 1978, Presidente della Democrazia Cristiana - l’incarico che era stato di Aldo Moro - dopo la sua barbara esecuzione, dal 1978 al 1980, e nuovamente Segretario nazionale della DC dal 1980 al 1982. Decisivo il suo ruolo sulle questioni dell’autonomia, prima come autorevole componente della Commissione dei 19 e poi nelle decisioni conclusive sul Pacchetto , allorquando ricopriva l’incarico di Segretario nazionale DC. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Piccoli Flaminio


Saragat Giuseppe (1898-1988)

Uomo politico italiano, leader e fondatore del PSDI, Presidente della Repubblica dal 1964 al 1971. In più occasioni si è occupato dell’autonomia: prima come ambasciatore italiano a Parigi nel 1945, dove fu accanto a Degasperi nella stipula del Patto con Gruber ; successivamente, nel 1964, nella veste di Ministro degli Esteri, quando incontrò - a Ginevra e a Parigi - Bruno Kreisky , col quale concordò una proposta globale di soluzione della Questione sudtirolese, rifiutata poi dalla Volkspartei. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Mario De Biasi (Mondadori Publishers), Public domain, via Wikimedia Commons


Tolomei Ettore (1865-1952)

Politico e pubblicista, nel 1915 si arruolò volontario nell’esercito italiano. Alla fine della Grande Guerra fu nominato Commissario per la lingua e la cultura dell’Alto Adige. Stese i provvedimenti per l’Alto Adige che miravano all’assimilazione dell’elemento tedesco. Rinnovò la toponomastica con la sostituzione in lingua italiana dei nomi locali e dei cognomi delle famiglie tedesche. Nel 1943 fu deportato a Dachau e poi in Turingia, da dove tornò alla fine della guerra. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Tolomei Ettore


Vittorio Emanuele III (1869-1947)

Re d’Italia, nel suo messaggio della corona nel gennaio 1919, all’indomani della fine della Prima guerra mondiale, garantì “il maggiore rispetto delle autonomie e delle tradizioni locali” dei territori entrati a far parte del Regno. La promessa del re fu quindi quella di mantenere le forme di autogoverno di cui il Trentino e l’Alto Adige godevano nell’ambito dell’Impero austro-ungarico. Non fu così perché il successivo governo fascista impose uno Stato centralista. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)

Immagine: Italiano: Generale dei Bersaglieri., Public domain, via Wikimedia Commons


Waldheim Kurt (1918-2007)

Uomo politico austriaco, Ministro degli Esteri, segretario generale dell’ONU e poi Presidente della Repubblica austriaca. Nella sua veste di Ministro degli Esteri, il 30 novembre 1969, a Copenaghen, concordò con il Ministro degli Esteri Aldo Moro il Calendario Operativo, strettamente connesso con il Pacchetto . (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)

Immagine: Waldheim Kurt