Glossario
A
Accordino
Accordo per lo scambio facilitato delle merci tra il Trentino-Alto Adige e i Bundesländer austriaci Tirolo e Voralberg. Consentiva il commercio transfrontaliero soprattutto di prodotti tipici agroalimentari locali. L’atto, noto anche come “Accordo preferenziale”, dopo essere stato sottoscritto il 12 maggio 1949 tra Italia e Austria in attuazione di una clausola del Patto Degasperi-Gruber, veniva negoziato e firmato ogni anno. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Accordo di Parigi
Noto anche come “Patto Degasperi-Gruber”, è il documento sottoscritto il 5 settembre 1946 dal Presidente del Consiglio italiano e Ministro degli Esteri Alcide Degasperi e dal Ministro degli Esteri austriaco Karl Gruber, con cui è stata riconosciuta, da parte italiana, la particolare tutela al gruppo linguistico tedesco dell’Alto Adige. Il patto venne firmato nell’ambito del Trattato di pace dopo la Seconda guerra mondiale e di esso è parte integrante. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Alpenvorland
Il 10 settembre 1943, a due giorni dall’annuncio della firma dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, Adolf Hitler firmò un decreto istitutivo dell’Alpenvorland (Zona di operazioni delle Prealpi), comprensiva del territorio trentino, sudtirolese e bellunese. L’intera area di fatto venne annessa al Reich tedesco. La Zona di operazioni dell’Alpenvorland durò fino al 25 aprile 1945. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Alternanza etnica
Viene così definito quel procedimento regolamentato dall’articolo 30 dello Statuto di autonomia in base al quale nei primi due anni e mezzo (30 mesi) di legislatura il Consiglio regionale si riunisce a Trento ed ha come Presidente un consigliere del gruppo linguistico italiano e come Vicepresidente un consigliere del gruppo linguistico tedesco. Nei secondi due anni e mezzo di legislatura il Consiglio regionale si riunisce a Bolzano ed ha come Presidente un consigliere di lingua tedesca ed un Vicepresidente di lingua italiana. Lo stesso procedimento di alternanza di presidenze vale anche per il Consiglio provinciale di Bolzano. L’alternanza etnica mira a garantire parità di condizioni istituzionali ai gruppi linguistici italiano e tedesco. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Alto Adige/Südtirol
La denominazione “Alto Adige” compare per la prima volta nel 1810 quando, con il Trattato di Parigi, al termine della guerra napoleonica, il territorio che corre dallo Stelvio a Chiusa e a Dobbiaco venne tolto all’Impero d’Austria e assegnato al Regno italico con il nome di “Dipartimento dell’Alto Adige”. Südtirol è invece la dizione tedesca del territorio della provincia di Bolzano e fa riferimento alla collocazione geografica rispetto al Tirolo austriaco.
Ancoraggio internazionale
Denominazione del meccanismo di garanzia internazionale - a tutela della minoranza di lingua tedesca del Sudtirolo - sugli atti a favore dei Sudtirolesi autonomamente adottati dall’Italia all’interno del proprio ordinamento giuridico, in ottemperanza con gli accordi con l’Austria. Dopo l’approvazione del Pacchetto nel 1969 e fino alla Quietanza liberatoria nel 1992, l’Ancoraggio internazionale è stato costituito dal Calendario operativo . Dopo la Quietanza liberatoria e la chiusura della controversia, l’Ancoraggio internazionale è costituito dalla possibilità, per l’Austria - in presenza di violazione da parte dell’Italia degli accordi sottoscritti - , di ricorrere alla Corte internazionale di Giustizia.
NB:fin qui fonte M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati
Aquila di San Venceslao
Dal 18 ottobre 1988 (data della pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione) è diventata lo stemma della Provincia autonoma di Trento. Il simbolo in terra trentina ha una storia che risale al 9 agosto 1339 quando il re di Boemia, Giovanni di Lussemburgo, con proprio diploma, concesse al Principe Vescovo di Trento, Nicolò da Bruna, di utilizzare l’aquila del santo protettore di Boemia per le insegne del Principato. Da allora la nera aquila di San Venceslao, contornata da fiammelle rosse, è diventata via via il simbolo del Principato di Trento ed infine del Trentino. Nella primavera del 1971, presso l’Archivio di Stato di Trento, lo studioso padre Frumenzio Ghetta trovò il diploma originale della concessione di Giovanni di Lussemburgo, ridestando così sull’aquila di San Venceslao nuovo interesse. Nel 1988 a seguito di un lungo iter, avviato sulla base dell’ultimo comma dell’articolo 3 dello Statuto di autonomia, la Provincia di Trento scelse, e si vide assegnato ufficialmente come proprio stemma ufficiale, proprio l’aquila di San Venceslao. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Asar
Nata sul finire della Seconda guerra mondiale, l’’Associazione Studi Autonomistici Regionali fu un movimento decisivo per l'ottenimento dello statuto speciale per l'intero territorio del Trentino-Alto Adige (lo slogan del movimento era infatti «autonomia integrale da Borghetto al Brennero»). L'associazione, molto diffusa soprattutto in Valsugana, Vallagarina, Val di Fiemme e Val di Fassa, aprì in breve tempo una sede a Trento, delle sedi staccate in tutto il territorio e fondò il giornale "Autonomia", la cui direzione era composta da Silvio Bortolotti e Remo Defant. L’ASAR organizzò fin da subito molte riunioni e congressi in ogni zona della Regione. Il 5 settembre 1946 il Presidente del consiglio italiano Alcide Degasperi e il Ministro degli esteri austriaco Karl Gruber firmarono l'Accordo di Parigi, dove per la prima volta venivano definite le norme a tutela delle minoranze di lingua tedesca in Trentino e in Sudtirolo. Gli asarini non furono completamente soddisfatti, in quanto il progetto prevedeva un'autonomia "a due velocità", cioè statuti diversi per il Trentino ed il Sudtirolo. L'ASAR organizzò quindi un primo comizio il 15 settembre 1946 in Piazza Italia e un secondo il 20 aprile 1947 in Piazza della Fiera, entrambi a Trento ed entrambi con la partecipazione di migliaia di persone. Il 27 aprile 1947, in occasione del secondo congresso dell'ASAR, iniziarono però ad emergere i primi contrasti all'interno del movimento, che ne portarono allo scioglimento l'anno seguente. Il 25 febbraio 1948 si tenne infatti il quarto congresso dell'ASAR; all'interno del movimento andavano emergendo due correnti: una di "autonomisti indipendenti", l'altra intenzionata a trasformare il movimento in un partito vero e proprio. Nel quarto congresso svoltosi il 25 luglio 1948, l'ASAR decretò il suo scioglimento e la sua trasformazione in un soggetto politico, il Partito Popolare Trentino Tirolese (l’odierno PATT). (Fonte: Wikipedia)
Assessore provinciale
Gli assessori provinciali sono nominati a scrutinio segreto dal Consiglio provinciale tra i suoi componenti. Il loro numero viene deciso discrezionalmente dallo stesso Consiglio che ha altresì il potere di revoca quando non adempiono agli obblighi stabiliti per legge. Essi formano, con il Presidente, la Giunta provinciale. Con decreto del Presidente della Giunta, sono ripartiti gli affari tra i singoli assessori; le materie non attribuite agli assessori restano in capo al Presidente. L’assessore, nell’ambito della propria competenza, cioè delle materie a lui attribuite, ha potestà istruttoria, e, nei limiti previsti dalla legge provinciale, esecutiva. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Autodeterminazione
Si riferisce al diritto per un popolo di stabilire la propria appartenenza. In questa prospettiva l’autodeterminazione era al terzo punto del programma politico della neocostituita SVP nel maggio del 1945: la richiesta cioè di un referendum-plebiscito tra la popolazione dell’Alto Adige per stabilire se volesse o meno che il proprio territorio diventasse parte dello Stato austriaco. L’autodeterminazione, richiesta anche dal governo austriaco, non fu accettata dalle potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, ma è rimasta a lungo come aspirazione dell’ambiente di lingua tedesca dell’Alto Adige. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Autonomia
Con il termine autonomia si intende in generale la possibilità di svolgere le proprie funzioni senza ingerenze o condizionamenti da parte di altri membri o gruppi esterni. In politica, in particolare, per autonomia si intende la concessione di funzioni amministrative proprie di un organo superiore ad un organo inferiore, per particolari esigenze, come nel caso dell'Autonomia speciale della Regioni Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia, nonché della Provincia Autonoma di Trento e della Provincia Autonoma di Bolzano. (Fonte: Wikipedia)
Si tratta di una potestà molto diversa dal decentramento, che si regge sull’applicazione periferica di norme stabilite centralmente e diversa anche dal normale ordinamento regionale, che consiste invece nell’assegnazione di alcuni poteri dello Stato alle regioni (da esercitarsi con l’emanazione di leggi regionali). (fonte M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
B
BAS
Il Befreiungsausschuss Südtirol (abbreviato BAS, letteralmente: Comitato per la liberazione del Sudtirolo) fu un'organizzazione terroristica irredentista fondata nel 1956 da Sepp Kerschbaumer e Sepp Innerhofer e resa operativa dal 1958. Scopo del movimento era l'autodeterminazione dell'Alto Adige, attraverso la secessione dall'Italia e l'annessione all'Austria al fine di ottenere, sotto la sovranità di quest'ultima, l'unificazione politica del Tirolo, regione storicamente facente parte dei domini asburgici. Il BAS organizzò numerosi attentati e fu, insieme al Bergisel-Bund, l’organizzatore della “notte dei fuochi” dell’11 giugno 1961 e della “piccola notte dei fuochi” del 13 luglio dello stesso anno. Poco tempo dopo gran parte dei componenti del BAS, compreso Kerschbaumer, furono arrestati. Dopo un periodo di crisi la guida dell’organizzazione fu presa da Norbert Burger, che la fece virare verso l’estrema destra, il filonazismo e il pangermanesimo. Vennero effettuati in questa seconda stagione del BAS nuovi attentati e stragi. (FONTE: Wikipedia e M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
Bergisel-Bund
Il Bergisel-Bund, Schutzverband für Südtirol (BIB), (“Lega del Bergisel”) è un'associazione politica austriaca che venne fondata nel 1954. Si distinse come organizzazione irredentista, avendo come scopo la riannessione dell'Alto Adige all'Austria, e fiancheggiò i terroristi del Befreiungsausschuss Südtirol. Prende il nome dal Monte Bergisel, la montagna sulla quale Andreas Hofer e i suoi insorti sconfissero le armate napoleoniche e bavaresi all’inizio dell’Ottocento. (Fonte: Wikipedia)
Bilinguismo
E’ uno strumento di tutela delle minoranze linguistiche che si applica nella provincia di Bolzano sulla base degli articoli 99 e 100 dello Statuto, in cui si parifica la lingua tedesca a quella italiana e si dà la facoltà ai cittadini di usare la lingua madre nei rapporti con la pubblica amministrazione. Per dare concretezza a queste prescrizioni è necessario che gli atti della pubblica amministrazione siano scritti nelle due lingue e che gli addetti ai pubblici impieghi conoscano sia il tedesco che l’italiano. Per questa ragione la norma di attuazione che regola la proporzionale etnica dispone la conoscenza delle due lingue quale requisito per le assunzioni negli impieghi pubblici statali e provinciali in Alto Adige. Il bilinguismo viene accertato mediante un esame. Il requisito del bilinguismo non è richiesto per le funzioni politiche. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
C
Calendario operativo
Così venne chiamato l’insieme di 18 punti che indicavano l’itinerario secondo il quale il “pacchetto” per l’Alto Adige, concordato tra Italia ed Austria, sarebbe stato concretizzato. Fu presentato nel 1967 dall’allora ministro degli esteri austriaco Kurt Waldheim e da lui concordato il 30 novembre 1969 con Aldo Moro. Fino al 1992 ha costituito l’Ancoraggio internazionale degli accordi tra Stato e Minoranza sudtirolese. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati E M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Cimbri
I cimbri costituiscono la minoranza etnica e linguistica attualmente stanziata in pochi centri sparsi nell'area montuosa compresa tra le province di Trento (Luserna), Vicenza (altopiano dei Sette Comuni, in particolare Roana), e Verona (Tredici Comuni, in particolare Giazza). Una minuscola isola cimbra, di origine più recente, si trova inoltre sull'altopiano del Cansiglio (province di Belluno e Treviso). I cimbri parlano lo zimbar, un antico idioma bavarese, tradotto in italiano con “cimbro”. Benché il loro idioma distintivo, la lingua cimbra, sia ormai in forte regressione e parlato solo da una sparuta minoranza, i cimbri possono comunque essere considerati un gruppo etnico a sé stante con usanze e tradizioni derivate dalla loro ascendenza germanica. (Fonte: Wikipedia)
Commissione dei 12
La Commissione dei Dodici è una commissione "paritetica" istituita dallo Statuto della Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol con l’approvazione del “pacchetto” di autonomia, per dare un parere riguardo alle Norme di attuazione dello Statuto, le quali sono emanate dal Governo con decreti legislativi. La Commissione è composta da dodici membri di cui sei in rappresentanza dello Stato, due del Consiglio regionale, due del Consiglio provinciale di Trento e due del Consiglio provinciale di Bolzano. Di questi, tre devono appartenere al gruppo linguistico tedesco. In seno alla Commissione dei dodici è istituita una speciale commissione per le norme di attuazione relative alle materie attribuite alla competenza della Provincia di Bolzano; questa seconda commissione è composta da sei membri, di cui tre in rappresentanza dello Stato e tre in rappresentanza della Provincia di Bolzano. Uno dei membri in rappresentanza dello Stato deve appartenere al gruppo linguistico tedesco; uno di quelli in rappresentanza della Provincia di Bolzano deve appartenere al gruppo linguistico italiano. (Fonte Wikipedia)
Commissione dei 19
Costituita l’1 settembre 1961 dal Governo italiano, con il compito di studiare la questione altoatesina e di presentare delle proposte di soluzione. Vi facevano parte sette sudtirolesi, un ladino, e undici rappresentanti di lingua italiana. Era presieduta dal deputato socialdemocratico Paolo Rossi. La commissione concluse i lavori il 10 aprile 1964 consegnando, al presidente del Consiglio Aldo Moro, un documento di base per i colloqui di Ginevra tra Italia e Austria sul problema altoatesino. (Fonte: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Commissione dei 6
E’ composta da metà della Commissione dei 12 e si occupa esclusivamente delle norme di attuazione riferite alla Provincia di Bolzano. (Fonte: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Comprensori
La Provincia di Trento ha creato i Comprensori per l’espletamento di funzioni di programmazione urbanistica, di sviluppo economico e per le funzioni di spettanza delle Comunità montane . Essi sono enti locali con dimensione intermedia tra Comune e Provincia, aventi il compito di assumere le attività e le iniziative dirette a favorire la crescita civile, economica e sociale delle popolazioni che rappresentano. Sono stati sostituiti nel 2006 dalle Comunità di valle. (Fonte: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Comune
E’ un ente territoriale, in quanto il territorio, oltre a delimitarne la circoscrizione, ne costituisce l’elemento essenziale; esso gode di garanzia costituzionale (art. 5 Cost.). Secondo l’art. 128 della Costituzione i Comuni sono enti autonomi e la Repubblica ne determina le funzioni e fissa i princìpi della loro autonomia. Gli organi del Comune sono il Sindaco, la Giunta municipale e il Consiglio comunale. Il Consiglio, direttamente rappresentativo della popolazione, è il massimo organo deliberativo. (Fonte: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Comunità di valle
Le Comunità di valle sono gli enti territoriali locali della provincia autonoma di Trento che formano il livello istituzionale intermedio fra i Comuni e la Provincia autonoma. Istituite con la legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3, sono formate da una struttura associativa, costituita obbligatoriamente dai Comuni compresi in ciascun territorio ritenuto adeguato per l’esercizio di importanti funzioni amministrative. Esse sostituiscono i Comprensori, che già sostituivano le Comunità montane (istituite con la legge 3 dicembre 1971, n. 1102). Le Comunità di valle sono disciplinate, oltre che dalla legge istitutiva, dai provvedimenti attuativi e dello statuto approvato da non meno di due terzi dei comuni facenti parte del medesimo territorio e che rappresentino almeno i due terzi della popolazione residente nel medesimo. In tutto le Comunità di valle in Trentino sono 16. (FONTE: Wikipedia)
Comunità montane
Le Comunità montane sono enti locali, in quanto sono destinate ad operare nell’ambito di una limitata circoscrizione. Alle Comunità montane può essere conferita potestà amministrativa delegata, secondo il dettato dell’art. 18 dello Statuto. Esse hanno compiti relativi alla formazione e all’attuazione dei piani di sviluppo e alla redazione dei piani urbanistici per le zone della loro circoscrizione. La loro istituzione è stata prevista dalla L. 3 dicembre 1971, n.112, che costituisce la legge quadro in materia di valorizzazione dei territori montani. (Fonte: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Congresso di Vienna
Fu la sede in cui, tra il 1814 ed il 1815, le potenze europee fissarono un nuovo ordine continentale dopo la definitiva sconfitta di Napoleone. In base ai trattati del congresso, L’Austria mantenne il possesso del Trentino e l’imperatore Francesco I lo inserì nella Contea principesca del Tirolo, amministrata da una Dieta, con capitale Innsbruck e con territorio da Kufstein alla chiusa di Verona. La Contea del Tirolo venne poi incorporata nella Confederazione delle nazioni germaniche. La collocazione del Trentino, territorio di lingua italiana, entro il Tirolo, diede luogo con il passare degli anni, ad ampie insoddisfazioni concretizzatesi in reiterate richieste di autonomia provinciale. (Fonte: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Consiglio provinciale
Il Consiglio provinciale della Provincia di Trento e quello della Provincia di Bolzano, sono composti dai membri del Consiglio regionale eletti nella rispettiva provincia: è questa una peculiarità della Regione Trentino Alto Adige, prevista dall’art.48 dello Statuto. Attualmente, in ciascuna provincia, vengono eletti 35 membri. Il Consiglio provinciale dura in carica cinque anni ed elegge, nel suo seno, il Presidente, il vice Presidente ed i segretari questori. L’art. 49 dello Statuto prevede l’emanazione di un regolamento interno che riguarda l’organizzazione degli organi consiliari, la disciplina delle sedute e delle votazioni, l’attività legislativa e ispettiva. Il Consiglio provinciale si riunisce in sessione ordinaria nella prima settimana ogni semestre; in sessione straordinaria a richiesta della Giunta provinciale, del Presidente della Giunta, o di un quinto dei consiglieri in carica. Per quanto concerne le funzioni, il Consiglio esercita la potestà legislativa; emana il regolamento interno; delibera l’impugnativa di leggi delle altre Regioni o di leggi ed atti aventi valore di legge della Repubblica per lesione dello Statuto, con particolare riguardo alle competenze provinciali; svolge funzione di controllo e di indirizzo attraverso interrogazioni, interpellanze, mozioni e omissioni di indagine e all’interno del rapporto di fiducia (mozioni di fiducia e sfiducia della Giunta). (Fonte: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Consiglio regionale
Il Consiglio della Regione Trentino Alto Adige è eletto con sistema proporzionale a suffragio universale, diretto e segreto. Lo compongono 70 membri, eletti secondo le norme dell’art.25 dello Statuto; dura in carica cinque anni. La sua attività si svolge in due sessioni di uguale durata, che si tengono, alternativamente, nella città di Trento e di Bolzano. I suoi membri rappresentano l’intera regione. Nel suo seno vengono eletti il Presidente ed un Vice presidente, appartenenti ai gruppi linguistici italiano e tedesco, che durano in carica due anni e mezzo. Le norme che disciplinano la sua attività, sono stabilite da un regolamento interno approvato a maggioranza assoluta dei consiglieri. Il Consiglio regionale esercita innanzitutto la potestà legislativa attribuita alla Regione Trentino Alto Adige dallo Statuto e dalle altre leggi dello Stato. Esercita inoltre altre funzioni: delibera il proprio regolamento; nomina e revoca la Giunta regionale; approva il bilancio; delibera l’impugnativa delle leggi provinciali e delle leggi o atti aventi valore di legge della Repubblica; esercita l’iniziativa per la revisione dello Statuto e approva le richieste per la sua modifica; designa i delegati al Parlamento per l’elezione del Presidente della Repubblica; promuove eventuali referendum; ha funzioni ispettive e politiche. (Fonte: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Consorzio dei comuni del bacino imbrifero montano
(B.I.M.) E’ un ente che comprende i Comuni di un territorio montano o di una vallata che fanno parte del bacino di un fiume che viene sfruttato per la produzione di energia elettrica. Al consorzio, in base ad una legge statale, vengono versati, dai produttori di energia, dei sovraccanoni a titolo di compensazione dell’utilizzo del corso d’acqua e dei danni che ciò comporta al territorio. I capitali così raccolti vengono investiti con contributi e mutui erogati a favore dei Comuni. In Trentino è operante il B.I.M. dell’Adige che comprende il territorio della vallata dell’Adige, della vallata dell’Avisio e della vallata del Noce, il B.I.M. della Sarca, il B.I.M. del Chiese, il B.I.M. del Brenta ed il B.I.M. del Cismon. Ogni Consorzio ha poi proprie articolazioni nelle vallate. (Fonte: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
D
Dableiber
(“i restanti” o “coloro che rimangono”). Vengono così chiamati coloro che nel 1939, a seguito del “Patto sulle Opzioni”, decisero di rimanere in Sudtirolo mantenendo la cittadinanza italiana. Si contrappongono agli “optanti”. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati E M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Dieta di Francoforte
Fu il Parlamento della Confederazione germanica, organizzazione voluta dal Congresso di Vienna che raggruppava i 39 stati tedeschi. Nel 1848 alla Dieta di Francoforte la delegazione trentina, guidata dall’abate Giovanni a Prato, portò la prima richiesta ufficiale di autonomia per il Trentino. Il nome Dieta deriva dal latino “dies indicta”, ossia “giorno designato”. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Dieta di Innsbruck
Fu il Parlamento della Contea principesca del Tirolo di cui, dal Congresso di Vienna (1814-1815) in poi, fece parte anche il Trentino. Alla Dieta vennero presentati inutilmente vari progetti di autonomia per il Trentino. Per molti decenni i rappresentanti trentini alla Dieta praticarono in larga parte l’astensionismo proprio a significare il desiderio di separazione e come protesta per le numerose istanze e progetti autonomistici trentini inascoltati. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati E M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
E
Euregio
(Europa-Region) E’ una forma di cooperazione transfrontaliera integrata, di cui già esistono alcuni esempi in ambito continentale. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
L'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino (Europaregion Tirol-Südtirol-Trentino in tedesco, Europaregion Tirol-Südtirol-Trentin in ladino, European Region Tyrol-South Tyrol-Trentino in inglese) è un progetto comune di collaborazione transfrontaliera composto dallo stato federato austriaco del Tirolo e dalla regione italiana del Trentino-Alto Adige, che insieme formano l'euroregione. L'ente di diritto comunitario corrisponde con buona approssimazione al territorio della regione storica del Tirolo ex asburgico dal 1815 al 1918. Il 27 gennaio 1993 l'Italia e l'Austria conclusero un accordo sulla collaborazione transfrontaliera. Nell'ottobre 1995 venne aperto un ufficio di rappresentanza comune alle tre province a Bruxelles che fu inizialmente fortemente osteggiato dalla Repubblica Italiana che aprì un contenzioso dinnanzi la Corte costituzionale. Nel 1998 le tre giunte locali sottoscrissero una propria convenzione sulla collaborazione transfrontaliera che coincise temporalmente all'apertura delle frontiere in base al Trattato di Schengen del 1985. Tra le iniziative più importanti dell'Euroregione, la costituzione di un comune ufficio di rappresentanza presso l'Unione europea a Bruxelles e l'approvazione congiunta delle giunte delle due province e dello stato del Tirolo il 26 gennaio 2001 del "Manifesto delle Alpi", con lo scopo di coordinare i progetti riguardo a agricoltura e foreste, tutela della natura, turismo, imprese, trasporti, istruzione, formazione e ricerca, cultura. (Fonte: Wikipedia)
F
Federalismo
(Europa-Region) E’ una forma di cooperazione transfrontaliera integrata, di cui già esistono alcuni esempi in ambito continentale. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
L'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino (Europaregion Tirol-Südtirol-Trentino in tedesco, Europaregion Tirol-Südtirol-Trentin in ladino, European Region Tyrol-South Tyrol-Trentino in inglese) è un progetto comune di collaborazione transfrontaliera composto dallo stato federato austriaco del Tirolo e dalla regione italiana del Trentino-Alto Adige, che insieme formano l'euroregione. L'ente di diritto comunitario corrisponde con buona approssimazione al territorio della regione storica del Tirolo ex asburgico dal 1815 al 1918. Il 27 gennaio 1993 l'Italia e l'Austria conclusero un accordo sulla collaborazione transfrontaliera. Nell'ottobre 1995 venne aperto un ufficio di rappresentanza comune alle tre province a Bruxelles che fu inizialmente fortemente osteggiato dalla Repubblica Italiana che aprì un contenzioso dinnanzi la Corte costituzionale. Nel 1998 le tre giunte locali sottoscrissero una propria convenzione sulla collaborazione transfrontaliera che coincise temporalmente all'apertura delle frontiere in base al Trattato di Schengen del 1985. Tra le iniziative più importanti dell'Euroregione, la costituzione di un comune ufficio di rappresentanza presso l'Unione europea a Bruxelles e l'approvazione congiunta delle giunte delle due province e dello stato del Tirolo il 26 gennaio 2001 del "Manifesto delle Alpi", con lo scopo di coordinare i progetti riguardo a agricoltura e foreste, tutela della natura, turismo, imprese, trasporti, istruzione, formazione e ricerca, cultura. (Fonte: Wikipedia)
G
Giunta provinciale
E’ u organo statutario della Provincia, composto dal Presidente e dagli Assessori, eletti a scrutinio segreto tra i componenti del Consiglio provinciale. Spetta alla Giunta il governo della Provincia autonoma. Le funzioni della Giunta sono indicate nell’art.54 dello Statuto: essa delibera i regolamenti per l’esecuzione delle leggi approvate dal Consiglio provinciale, nonché quelli concernenti le materie devolute alla potestà regolamentare della Provincia; svolge l’attività amministrativa riguardante gli affari di interesse provinciale e il patrimonio provinciale; controlla la gestione di aziende speciali provinciali di assistenza e beneficienza, i consorzi e gli altri enti locali. Alla Giunta spettano, inoltre, tutte le altre attribuzioni demandate alla Provincia dallo Statuto o da leggi della Repubblica o della Regione; essa può adottare, in caso di urgenza, provvedimenti di competenza del Consiglio, ma non può sostituirsi nell’esercizio della funzione legislativa. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Giunta regionale
E’ un organo collegiale composto dal Presidente, due vice Presidenti e da Assessori effettivi e supplenti, eletti dal Consiglio regionale nel suo seno a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta. La sua composizione deve tener conto dei gruppi linguistici rappresentati nel Consiglio regionale. I Vice presidenti appartengono uno al gruppo linguistico italiano, uno a quello tedesco (art.36 Statuto). La Giunta regionale è l’organo esecutivo della Regione; le sue attribuzioni sono dettate dall’art.44 dello Statuto. Il Consiglio regionale può delegare alla Giunta la trattazione di affari di propria competenza, ad eccezione dell’emanazione di provvedimenti legislativi (art.46). Essa ha inoltre funzioni consultive nei confronti dello Stato. Parere, per esempio, deve essere espresso dalla Giunta ai fini della istituzione e regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e di trasporto, che interessino in modo particolare la Regione, come disposto dall’art.45 dello Statuto. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Gruppi linguistici
L’art.2 dello Statuto della Regione Trentino Alto Adige precisa che: “Nella Regione è riconosciuta la parità di diritti ai cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, e sono salvaguardate le rispettive caratteristiche etniche e culturali”. Molte sono le misure disposte al fine di tutelare i gruppi linguistici identificati in quello italiano, tedesco e ladino. I consiglieri regionali devono dichiarare l’appartenenza ai gruppi linguistici: per i consiglieri eletti nella Provincia di Bolzano all’atto dell’accettazione della candidatura, per quelli eletti nella Provincia di Trento per iscritto alla Presidenza del Consiglio. Altre norme dello Statuto impongono la distribuzione degli incarichi di lavoro, assegnati per elezione o per nomina, anche a seguito di concorso negli enti pubblici della Provincia di Bolzano, ai gruppi linguistici in proporzione alla misura degli stessi ed assicurano ai cittadini, nei rapporti degli stessi con la pubblica amministrazione, l’uso della propria lingua. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
H
I
Irredentismo
L'irredentismo è l'aspirazione di un popolo a completare la propria unità territoriale nazionale acquisendo terre soggette al dominio straniero (terre irredente) sulla base di un'identità etnica o di un precedente legame storico. Spesso è sostenuto da movimenti nazionalisti caratteristici di una stessa identità politica, culturale e geografica. L'espressione "terre irredente", cioè non liberate, fu utilizzata la prima volta nel 1877 dal patriota e uomo politico italiano Matteo Renato Imbriani ai funerali del padre Paolo Emilio; un giornalista viennese lo definì subito "irredentista" per dileggiarlo. Il termine è stato acquisito nella forma italiana anche da altre lingue. L'area geografica oggetto di irredentismo, è definita irredenta. (Fonte: Wikipedia)
Istituto Trentino di Cultura (ITC)
Trasformato in Fondazione Bruno Kessler con la legge provinciale n.14 del 2 agosto 2005. Fondato con la legge provinciale n. 11 del 29 agosto 1962, si occupa di ricerca sia in campo umanistico che scientifico-tecnologico. Nel corso degli anni i suoi centri si sono affermati nell’ambito scientifico internazionale, senza perdere di vista il rapporto col territorio e le sue specifiche esigenze. L’Istituto era stato individuato come uno strumento atto a superare il vincolo dello Statuto autonomistico, che non prevedeva, né prevede, per la Provincia competenza legislativa e amministrativa in materia universitaria. Subito dopo il varo della legge istitutiva, il 12 settembre 1962, l’ITC dava vita, come propria filiazione, all’Istituto Superiore di Scienze Sociali, trasformato nel 1972 in Libera Università degli Studi di Trento, articolata nelle facoltà di Sociologia, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Economia e Commercio. Nel tempo nacquero altre facoltà, fino alla statalizzazione dell’Ateneo trentino, con la legge statale n. 590 del 14 agosto 1982. Dopo la prima fase, tutta incentrata al sostegno e gestione della nascente Università, ha dato vita ad un centro studi in grado di attrarre il meglio delle competenze scientifiche italiane e, nel caso della ricerca storica, dell’area tedesca. A questo scopo vennero creati l’Istituto Storico Italo-Germanico il 3 novembre 1975 (ITC-ISIG), l’Istituto di Scienze Religiose il 29 dicembre 1975 (ITC-ISR), l’Istituto per la Ricerca Scientifica e Tecnologica il 21 settembre del 1976 (ITC-IRST), infine il Centro internazionale per la ricerca matematica l’11 luglio 1978. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
J
K
L
Ladini
Minoranza etnico-linguistica che occupa tre aree geografiche, che corrispondono alle tre principali varianti linguistiche: il Cantone svizzero dei Grigioni (rumantsch), la Ladinia dolomitica (ladìn) e il Friuli (furlàn). Le tre zone rappresentano la parte residuale di un più vasto territorio romanzo che si estendeva intorno al 1000 d. C. su una regione compresa tra le sorgenti del Reno e l’Adriatico. In provincia di Bolzano il gruppo linguistico ladino è allocato nelle valli Gardena e Badia; in provincia di Trento, nella Valle di Fassa. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
Legge provinciale
Minoranza etnico-linguistica che occupa tre aree geografiche, che corrispondono alle tre principali varianti linguistiche: il Cantone svizzero dei Grigioni (rumantsch), la Ladinia dolomitica (ladìn) e il Friuli (furlàn). Le tre zone rappresentano la parte residuale di un più vasto territorio romanzo che si estendeva intorno al 1000 d. C. su una regione compresa tra le sorgenti del Reno e l’Adriatico. In provincia di Bolzano il gruppo linguistico ladino è allocato nelle valli Gardena e Badia; in provincia di Trento, nella Valle di Fassa. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
Legge regionale
La Regione Trentino Alto Adige esercita diversi tipi di potestà legislativa: compete ad essa la legislazione esclusiva o primaria (art.4, Statuto), la legislazione concorrente o secondaria (art.5) e la legislazione integrativa o terziaria (art.6). EL leggi regionali incontrano alcuni limiti, suddivisibili in limiti di legittimità e limiti di merito. Per quanto concerne la posizione della legge regionale, la prevalenza tra fonte normativa statale e regionale è attribuita attraverso il criterio della competenza, non attraverso un’articolazione gerarchica. L’esercizio della potestà legislativa spetta al Consiglio regionale (art.26), che stabilisce, con un regolamento interno, lo svolgimento della sua attività (art.31). La legge regionale regola inoltre l’esercizio dell’iniziativa popolare ed il referendum per le leggi regionali e provinciali (art.60). (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Los von Trient
(“via da Trento”) E’ lo slogan lanciato il 17 novembre 1957 a Castel Firmiano presso Bolzano da Silvius Magnago, nel corso di un raduno di trentamila sudtirolesi che protestavano contro l’incremento di presenza italiana in Alto Adige e contro la mancata applicazione dell’accordo di Parigi. Con “los von Trient” si chiedeva una autonomia propria per il Sudtirolo. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
M
Minoranze etnico-linguistiche
Gruppo di cittadini che in uno Stato si distinguono dalla maggioranza per l'etnia e la lingua. In Italia sono state riconosciute (1999) come minoranze linguistiche storiche quelle albanesi, catalane, tedesche, greche, slovene e croate e le popolazioni parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo. (Fonte: Treccani.it) Nel Trentino-Alto Adige sono quattro: la principale è la minoranza tedesca che è maggioritaria in Alto Adige, mentre nel Trentino è presente come residuo di un’antica migrazione nella valle del Fersina presso Pergine, nota anche come valle dei Mòcheni. Con questo nome (vedi Mòcheni) infatti si indicano gli abitanti di quella zona. Vi è poi la minoranza ladina (vedi Ladini) presente sia in Alto Adige che nel Trentino, nelle valli dolomitiche Badia Gardena e Fassa. Popolazioni di lingua ladina vi sono anche nell’adiacente area di Livinallongo in provincia di Belluno. Infine in Trentino è presente anche la minoranza cimbra (vedi Cimbri) nel territorio del comune di Luserna sul confine verso Vicenza, prospicente la val d’Astico: vi si parla il cimbro, un antico dialetto tedesco. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Mòcheni
Minoranza etnico-linguistica che occupa la sponda sinistra e parte della sponda destra della Valle del Fersina o Valle dei Mòcheni (Bernstol in lingua mòchena), una vallata chiusa di origine glaciale, la cui imboccatura si trova a tre chilometri a nord di Pergine Valsugana. La valle venne sfruttata fin dall’antichità per i suoi boschi, i pascoli e i ricchi giacimenti minerari. Il periodo di insediamento dei mòcheni è iniziato nel XIII secolo, a seguito di una delle varie migrazioni alemanne che, dall’Europa centrale, si spostarono verso le Alpi meridionali per proseguire l’opera di trasformazione dei boschi in campi e prati coltivabili. Il mòcheno/bernstoler, che ha le caratteristiche tipiche degli idiomi medio-alto bavaresi, fu segnalato fin dai tempi antichi come parlata “alemanna ossia tedesca”. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
N
Norme di attuazione
Danno attuazione a norme costituzionali. Secondo l’articolo 107 dello Statuto di autonomia del 1972, le norme di attuazione dello Statuto stesso vengono emanate dal Governo con decreti legislativi dopo la consultazione di una commissione paritetica composta da dodici membri, denominata Commissione dei 12. E per le quesioni attinenti esclusivamente alla Provincia di Bolzano, la Commissione dei 6. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
Notte dei fuochi
(Feuernacht) E’ quella tra l’11 e il 12 giugno 1961 quando un gruppo di terroristi sudtirolesi, aderenti al Befreiungsausschuss Südtirol (vedi BAS), compirono numerosi attentati dinamitardi facendo saltare decine di tralicci delle linee elettriche. In Alto Adige, durante tale notte vengono solitamente accesi i cosiddetti fuochi del Sacro Cuore in ricordo della vittoria di Andreas Hofer contro le truppe francesi napoleoniche. Questi attentati rappresentarono il momento più critico dello scontro etnico per ottenere la nuova autonomia. Il clima politico si surriscaldò e le relazioni italo-austriache raggiunsero il massimo della tensione. Il Governo italiano imboccò la strada della revisione del primo Statuto ed il 1 settembre di quell’anno insediò la Commissione dei 19. (FONTE: Wikipedia e M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
O
Optanti
Coloro che in base al “Patto delle Opzioni” (vedi Opzioni) del 22 giugno 1939, optarono per trasferirsi nei territori tedeschi, rinunciando alla cittadinanza italiana. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
Opzioni
Le opzioni in Alto Adige (in tedesco Option in Südtirol o Südtiroler Umsiedlung) furono il sistema scelto nel 1939, previo accordo tra Italia e Germania siglato a Berlino il 22 giugno di quell’anno, per risolvere il contenzioso sull'Alto Adige e sulle altre isole linguistiche tedesche e ladine presenti in Italia. Alla popolazione di lingua tedesca, ladina, mochena e cimbra fu chiesto di scegliere, entro il 31 dicembre del 1939, se diventare cittadini tedeschi e conseguentemente trasferirsi nei territori del Terzo Reich o se rimanere cittadini italiani integrandosi nella cultura italiana e rinunciando ad essere riconosciuti come minoranza linguistica. Entro quella data optarono per la Germania quasi 170000 cittadini della provincia di Bolzano, più di 16000 della provincia di Trento e varie centinaia delle provincie di Udine e Belluno. Nella realtà, nei mesi successivi solo in 75000 effettuarono il trasferimento, venendo soprannominati “Optanti”. Chi rimase invece furono i “Dableiber”. Le opzioni finirono di fatto nel settembre del 1943, con l'occupazione tedesca della provincia di Bolzano. Finita la guerra si reintegrarono gli optanti che volevano ritornare in Italia e si chiarirono le posizioni di chi aveva optato ma non era partito. Attraverso successive consultazioni bilaterali Italia-Austria la questione si risolse, reintegrando nel possesso dellacittadinanza italiana quasi tutti coloro che lo avevano chiesto. Nel 1961 erano 201.305 gli “optanti” che l’avevano ottenuta. (FONTE: Wikipedia e M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
P
Pacchetto
Con questa definizione viene indicato l’insieme delle 137 misure per la tutela del gruppo linguistico tedesco dell’Alto Adige. La sua formulazione avvenne tra il 16 dicembre 1964, in un incontro dei ministri degli Esteri italiano ed austriaco Giuseppe Saragat e Bruno Kreisky, ed il novembre 1969, con il colloquio tra i ministri degli Esteri italiano ed austriaco Aldo Moro e Kurt Waldheim a Copenaghen, e varato nel dicembre 1969. Il passo successivo fu la riforma dello Statuto di autonomia, con il potenziamento delle competenze delle Province di Trento e Bolzano. Una sua prima formulazione venne elaborata dalla Commissione dei 19 nell’ambito del confronto diretto tra Stato e minoranza sudtirolese. Ulteriori trattative - affiancate a livello internazionale dai colloqui tra Italia e Austria sull’Ancoraggio internazionale - portarono alla definitiva elencazione delle Misure a favore dei sudtirolesi, contenute appunto in quello che è stato definito il “Pacchetto”. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati E M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Piano Kessler
Fu formulato dall’allora Presidente della Provincia Bruno Kessler nel 1961, alla vigilia di un incontro a Klagenfurt tra i ministri degli esteri Antonio Segni e Bruno Kreisky. Il piano prevedeva la modifica del primo Statuto di autonomia per meglio salvaguardare i diritti della minoranza etnica tedesca. Il piano non fece alcun passo in avanti perché ormai i rapporti erano troppo compromessi, ma fu comunque il segnale di svolta da parte del fronte politico italiano nei confronti delle richieste sudtirolesi. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Presidente del Consiglio provinciale
Il Consiglio provinciale e regionale elegge nel suo seno un Presidente. Nel caso di dimissioni odi morte del Presidente, il Consiglio provvede all’elezione di un nuovo Presidente nella prima seduta successiva; mentre in caso di assenza o di impedimenti il Presidente è sostituito dal vice Presidente (art.48, Statuto). Per il Consiglio provinciale di Bolzano, il Presidente è eletto per due anni e mezzo tra i consiglieri di lingua tedesca e per due anni e mezzo tra quelli di lingua italiana, in base all’appartenenza al gruppo linguistico dichiarata dal consigliere stesso al momento dell’accettazione della candidatura (art.49). (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Presidente del Consiglio regionale
Il Consiglio regionale elegge nel suo seno il Presidente, che dura in carica due anni e mezzo e che è scelto alternativamente tra i consiglieri di lingua italiana e quelli di lingua tedesca, in base alle dichiarazioni effettuate dai singoli consiglieri al momento dell’accettazione della candidatura (art.30, Statuto). Il regolamento interno del Consiglio regionale regola l’attività del Presidente. In caso di dimissioni, morte o cessazione della carica per altre cause del Presidente, il Consiglio elegge un nuovo Presidente dello stesso gruppo linguistico a cui apparteneva il Presidente uscente. La nomina è valida fino alla scadenza dei due anni e mezzo in corso. Il Vice Presidente sostituisce il Presidente in caso di assenza o di impedimento. Il Presidente può essere revocato dal Consiglio di maggioranza dei componenti, se non adempie agli obblighi del suo ufficio (art.32). (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Presidente della Giunta provinciale
Ha la rappresentanza della Provincia. E’ eletto dal Consiglio provinciale tra i suoi componenti. Per la validità dell’elezione è richiesta la presenza di almeno due terzi dei componenti il Consiglio e la maggioranza assoluta degli stessi. La votazione è a scrutinio segreto. L’art.50 dello Statuto, prevede che il Presidente della Giunta provinciale organizzi e partecipi ai lavori della Giunta stessa; promulghi le leggi ed emani i regolamenti provinciali; intervenga nelle sedute del Consiglio dei Ministri in caso di trattazione di questioni provinciali; intervenga alle sedute delle Commissioni interregionali; ripartisca gli affari tra i singoli assessori effettivi; eserciti alcune attribuzioni spettanti all’autorità di pubblica sicurezza; adotti provvedimenti contingibili ed urgenti in materia di sicurezza ed igiene pubblica nell’interesse delle popolazioni di due o più comuni; provveda alla nomina, decadenza, revoca e dispensa dei giudici conciliatori e vice-conciliatori. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Presidente della Giunta regionale
Rappresenta la Regione. Dirige le funzioni amministrative delegate dallo Stato alla Regione, conformandosi alle istruzioni del Governo; determina la ripartizione degli affari tra i singoli assessori effettivi con proprio decreto da pubblicarsi nel Bollettino della regione; emana, con suo decreto, i regolamenti deliberati dalla Giunta; interviene, inoltre, alle sedute del Consiglio dei Ministri, quando si trattano questioni che riguardano la Regione. Il Presidente della Giunta regionale (analogamente ai vice Presidenti e agli assessori) viene eletto dal Consiglio regionale nel suo seno a scrutinio segreto ed a maggioranza. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Proporzionale etnica
E’ la norma che, in provincia di Bolzano, tutela i gruppi linguistici tedesco, italiano e ladino, e che si propone di impedire che non si tenga conto della loro rispettiva forza numerica quale risulta dal censimento. Il sistema della proporzionale etnica viene applicato, in particolare, nelle assunzioni del pubblico impiego, nella composizione degli organi degli enti pubblici e nella distribuzione degli stanziamenti del bilancio provinciale. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
Provincia autonoma di Trento
Fa parte, con quella di Bolzano, della Regione autonoma Trentino Alto Adige. La Regione fu costituita con Legge Costituzionale 31.01.1948, n.1, contenente lo Statuto speciale per il Trentino Alto Adige, in attuazione dell’accordo tra il Governo italiano ed il Governo austriaco del 05.09.1946, costituente il IV allegato del trattato di pace tra l’Italia e le potenze alleate. Caso unico nell’ordinamento costituzionale italiano, alla Provincia autonoma di Trento (come a quella di Bolzano), sono state attribuite competenze legislative. Le disposizioni statutarie vecchie e nuove sono state coordinate nel D.P.R. 31.08.1972, n.670 - Testo Unico costituzionale del nuovo Statuto speciale di autonomia. Le principali competenze delle Province sono fissate dallo Statuto negli articoli 8 (competenze primarie) e 9 (competenze secondarie). Gli organi della provincia sono il Consiglio provinciale, la Giunta provinciale e il suo Presidente , così come previsto dall’art.47 dello stesso Statuto. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Q
Quietanza liberatoria
E’ l’atto diplomatico con cui, il giorno 11 giugno 1992, l’Austria ha dichiarato ufficialmente che il “Pacchetto” per l’Alto Adige era stato completamente attuato e che quindi la controversia italo-austriaca, aperta davanti all’ONU nel 1960, era definitivamente chiusa. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
R
Regione Trentino Alto Adige
Comprende il territorio delle province di Trento e di Bolzano. Ha una superficie di kmq 13607, di cui 6206 in provincia di Trento e 7400 in provincia di Bolzano. La popolazione al censimento del 30.10.2019 è di 1 075 696 unità. Sotto il profilo politico ed amministrativo la Regione è autonoma nell’ambito dello Stato italiano ed è retta da uno statuto che le garantisce l’autonomia . (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia. Dati popolazione da Wikipedia)
S
Separatismo
Movimento che mira a separare un territorio da uno Stato per aggregarlo ad un altro Stato o per renderlo autonomo e sovrano. All’indomani della Seconda guerra mondiale un certo peso assunse il movimento separatista siciliano. Peso minore ebbe il Movimento separatista trentino che, legato alla SVP di Bolzano, mirava ad una Repubblica alpina indipendente oppure ad un protettorato austriaco trentino. Il Movimento separatista fu poi assorbito e reso meno radicale all’interno dell’ASAR . (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Statuto di autonomia
E’ una legge costituzionale, prevista dall’art. 116 della Costituzione italiana, che regola l’autonomia delle Regioni a Statuto speciale. Nella Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è operante uno Statuto di autonomia entrato in vigore nel 1972, che ha modificato il primo Statuto del 1948 passando da un’impronta marcatamente regionalistica all’attuale impronta provincialistica. Il secondo Statuto assegna infatti vaste competenze alle due province di Trento e Bolzano. Esso è il frutto delle trattative tra la minoranza sudtirolese e lo Stato - con l’avvallo dell’Austria - per la soluzione del problema altoatesino. L’ulteriore modifica allo Statuto, approvata dal Parlamento con legge costituzionale del 31 gennaio 2001, ha attribuito alle province la potestà di determinare con legge la propria forma di governo, e nello specifico la modalità di elezione del Consiglio provinciale, del Presidente della Provincia e degli assessori, nonché i rapporti tra gli organi della Provincia, sottraendo tale competenza alla Regione. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
Südtiroler Volkspartei
(SVP) Fondato nel maggio 1945, è il partito storico e di raccolta della popolazione sudtirolese di lingua tedesca. E’ largamente maggioritario in provincia di Bolzano. La sua battaglia politica è stata il consolidamento e l’ampliamento dell’autonomia. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
T
Todesmarsch
(“marcia della morte”) Slogan sudtirolese in voga negli anni della più accesa rivendicazione autonomistica ed anti-italiana: intendeva mettere in luce come la popolazione di lingua tedesca dell’Alto Adige fosse destinata a essere progressivamente marginalizzata. Lo slogan fu lanciato per la prima volta dal canonico Michael Gamper sul quotidiano Dolomiten di Bolzano il 28 ottobre 1953, nell’anniversario della marcia su Roma dei fascisti. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
Trattato di Saint-Germain
E’ il trattato di pace firmato il 10 settembre 1919 a Sain Germain presso Parigi tra Italia ed Austria a conclusione della Prima guerra mondiale. L’Italia ottenne ufficialmente il confine al Brennero, la enezia Giulia, l’Istria, parte della Dalmazia ma non Fiume. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
Trentino
E’ il territorio della Provincia di Trento. Vi è presente una minoranza di lingua ladina nella valle di Fassa ed isole etniche tedesca nella valle dei Mòcheni e cimbra nell’area di Luserna. Il Trentino, con l’Alto Adige, fa parte della Regione Trentino Alto Adige , retta da uno Statuto di autonomia che prevede ampie potestà legislative ed amministrative alle due Province. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)
U
Università degli Studi di Trento
Fondata nel 1962 come “Istituto universitario di scienze sociali” per opera dell’Istituto Trentino di Cultura, è stata riconosciuta dallo Stato come “Libero Istituto superiore di scienze sociali” per l’istruzione universitaria con la legge 8 giugno 1966, n. 432. Al 1972 risale l’approvazione dello Statuto di “Libera Università degli Studi di Trento” che, grazie al proprio Statuto (approvato con D.P.R. 26 aprile 1984, n.487), gode di un’autonomia speciale, che le consente, oltre a determinare le facoltà, i corsi e i seminari, di organizzarne anche l’intero assetto e funzionamento. La Provincia di Trento ha potestà di emanare norme legislative in materia di edilizia universitaria, in particolare per quanto riguarda la scelta delle aree e l’acquisizione degli immobili necessari. Per il resto, la competenza legislativa generale è riservata allo Stato. Nell’Università di Trento vi sono sette facoltà o dipartimenti (Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e filosofia, Scienze cognitive, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Sociologia) e la Scuola di studi internazionali. Gli organi di governo dell’Università definiscono gli indirizzi politici, nonché le direzioni di sviluppo dell’Ateneo nel suo complesso. Sono organi dell’Ateneo: il Rettore, il Consiglio di amministrazione e il suo Presidente, la Giunta esecutiva del consiglio di amministrazione, il Senato Accademico, la Commissione per la Ricerca Scientifica. (FONTE: M. Marcantoni, G. Postal, Autonomia, storia e significati)
V
Venezia tridentina
E’ il territorio della Provincia di Trento. Vi è presente una minoranza di lingua ladina nella valle di Fassa ed isole etniche tedesca nella valle dei Mòcheni e cimbra nell’area di Luserna. Il Trentino, con l’Alto Adige, fa parte della Regione Trentino Alto Adige, retta da uno Statuto di autonomia che prevede ampie potestà legislative ed amministrative alle due Province. (FONTE: M. Lando, M. Marcantoni, Le parole dell’Autonomia)